Stupro Palermo, i racconti dei 7 indagati ai pm tra lacrime, accuse e confessioni
Lacrime, accuse reciproche, confessioni e smentite. C'è di tutto nei verbali degli interrogatori dei 7 ragazzi arrestati e accusati dello stupro di gruppo ai danni di una 19enne di Palermo, che si sarebbe consumato nella notte tra il 6 e il 7 luglio scorso.
L'aggressione è stata documentata sia dalla denuncia della vittima sia dall’analisi di un video estrapolato dal cellulare di uno dei ragazzi presenti e finito ben presto sui social network, insieme alle chat che i ragazzi hanno avuto tra di loro.
L’indagine della procura di Palermo si è svolta in due fasi. La prima è culminata con gli arresti del 3 agosto, quando i primi tre indagati sono stati portati in carcere. Si tratta di A. F., 22 anni, G. D. T., 19 anni, e C. B., 18 anni. Due di questi si sono difesi parlando di rapporti sessuali consenzienti. Una tesi smentita con forza dalla giovane e dagli inquirenti.
Due settimane più tardi, è scattato l’arresto anche per gli altri quattro presunti responsabili: C. M., 19 anni, S. L. G., 20 anni, E. A., 20 anni, e un ragazzo, all'epoca dei fatti minorenni, diventato maggiorenne solo qualche giorno fa, per il quale è stata disposta la scarcerazione e il trasferimento in una comunità protetta per resipiscenza. Ecco cosa è emerso dai racconti dei protagonisti di questa vicenda.
Per i 7 ragazzi la vittima era consenziente
Dagli interrogatori dei 7 ragazzi indagati emerge il dettaglio secondo cui la vittima sarebbe stata consenziente. "Sono addolorato per ciò che è successo, chiedo scusa alla ragazza e alla sua famiglia. Sono tornato indietro insieme al ragazzo di 17 anni per aiutarla. Ma mi è stato detto che la ragazza era consenziente", ha detto in lacrime C.M., aggiungendo: "Mi era stato detto che la giovane era d’accordo. Ho anche una fidanzata e non avrei mai fatto una cosa simile. Io non conoscevo la ragazza, non l’avevo mai vista prima. Mi sono rovinato la vita".
Secondo l'indagato è stato A.F., tra i primi arrestati il 4 agosto, ad "organizzare tutto, mi aveva detto che era una che ci stava". Pare infatti che quest'ultimo fosse l'unico a conoscere davvero la 19enne. Sarebbe anche stato lui a riprendere la violenza al Foro Italico tra l 6 e il 7 luglio scorso col cellulare.
In queste ore su TikTok è stato aperto un profilo, con il nome e il cognome dell’indagato C.M., dove sono stati pubblicati sei video: «Quando tutta Italia ti incolpa per una cosa privata, ma nessuno sa che sei stato trascinato dai tuoi amici". Profilo che però si è rivelato essere fake.
Due degli indagati si pentono: "È stato un errore"
Insieme ad A. F. avrebbe ripreso la scena con lo smartphone anche S.L.G, che nel corso dell'interrogatorio svoltosi il 22 agosto ha detto: "Dovevo andare via, non dovevo restare. Non mi sono reso conto di quello che stava accadendo. Io non l’ho toccata, ho solo seguito gli altri e sono rimasto in disparte".
Anche E.M, sempre interrogato nelle scorse ore, ha ammesso di aver "fatto una c***ata. Nessuno di noi pensava si trattasse di una violenza – ha aggiunto – È stato un errore, un grave errore".
Le loro dichiarazioni sarebbero state però già smentite dalle immagini di videosorveglianza di alcuni negozi in corso Vittorio Emanuele. Qui si vedono i sette ragazzi che trascinano una ragazza che fa fatica a camminare. La giovane non si reggeva in piedi.
Cosa ha dichiarato il ragazzo minorenne all'epoca dei fatti
Del gruppo degli indagati fa parte anche un ragazzo che all'epoca dello stupro era minorenne e che ha compiuto 18 anni solo qualche giorno fa. È l'unico ad essere stato scarcerato e ad essere stato trasferito in una comunità protetta. Il ragazzo avrebbe ammesso lo stupro.
"È incensurato e ha rappresentato una versione dei fatti dalla quale, comunque, emerge un principio di resipiscenza e di rivisitazione critica – si legge nel provvedimento del Gip -. Appare necessario offrire un contenimento diverso da quello che finora ha garantito la famiglia attraverso l'opera di educatori specializzati".
Il ragazzo all'epoca minorenne ha spiegato di essere stato il primo ad avere avuto un rapporto sessuale con la 19enne, di averla aiutata a rivestirsi e di averla sorretta mentre si allontanavano dall'angolo buio di un cantiere al Foro Italico.