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Cosa è successo in Emilia Romagna secondo il colonnello Guidi: “Piogge alluvionali e siccità”

“Era noto che questo evento sarebbe stato intenso, ma il terreno non è riuscito ad assorbire le piogge cadute per quasi 42 ore in alcune province”, così il tenente colonnello dell’Aeronautica militare Guido Guidi spiega a Fanpage.it l’alluvione che ha colpito l’Emilia Romagna.
Intervista a Guido Guidi
Tenente colonnello dell'Aeronautica Militare
A cura di Chiara Ammendola
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Faenza colpita dall'alluvione
Faenza colpita dall'alluvione

Due morti, scuole chiuse, treni fermi, fiumi esondati e centinaia di persone evacuate. Nelle scorse ore l'Emilia Romagna è stata colpita da un'alluvione che ha messo in ginocchio gran parte delle province. La situazione più grave a Ravenna, Forlì e Bologna, dove è caduta la quantità più grande d'acqua che il terreno, dopo mesi di siccità, ha faticato ad assorbire. Tra neve sciolta a monte, cambiamenti climatici e piogge alluvionali, il tenente colonnello dell'Aeronautica militare Guido Guidi, spiega a Fanpage.it cosa è accaduto in Emilia Romagna e quale sarà la situazione meteorologica delle prossime ore.

Colonnello Guidi cosa è accaduto in Emilia-Romagna?
Dopo lunghi mesi di deficit di precipitazione è arrivata una perturbazione con un carico di acqua precipitabile tutto sommato anche abbastanza frequente per la stagione primaverile e il nostro territorio. È stata comunque una perturbazione che sull'area dell'Emilia, soprattutto a ridosso dell'Appennino ma anche delle pianure, ha avuto un carattere di persistenza marcato, infatti non si è parlato di piogge forti ma persistenti con un episodio durato 36-42 ore circa, quindi diluito nel tempo ma continuo.

A essere colpite sono state tutte le province dell'Emilia Romagna, Forlì-Cesena Ravenna, Modena, Bologna e Reggio Emilia, che guardano all'Appennino, dove sono caduti 100mm di precipitazioni, ovvero 100 litri per metro quadro. In un'area più ristretta nelle province di Forlì, Ravenna e Bologna, ne sono caduti almeno 200. Possiamo dunque parlare di piogge alluvionali perché nonostante non siano particolarmente intense hanno carattere di persistenza e continuità.

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La siccità registrata nei mesi scorsi e quindi il cambiamento climatico che ruolo hanno? 
Quanto la precedente mancanza di precipitazioni abbia avuto un ruolo in quanto accaduto ieri non possiamo dirlo, si tratta di valutazioni di carattere idrogeologico che lascio a chi di dovere: meteorologicamente parlando però l'evento dal punto di vista della sua evoluzione è stato intenso, forse non eccezionale, ma ha colpito una porzione di territorio piuttosto vasto e quindi questo ha comportato gli impatti che stiamo vedendo.

C'è chi ha parlato anche di mix causato dalle nevi sciolte a monte
È nevicato anche abbastanza recentemente, e la neve che si scioglie in primavera già di per sé va ad alimentare i corsi d'acqua, se a questo aggiungiamo precipitazioni intense allora il quantitativo aumenta. Mentre le quantità di precipitazione caduta è misurabile, quanto invece possa aver influito una fase di scioglimento delle nevi non lo si può dire senza dati.

Tutte questa pioggia però non era attesa da previsioni meteo
Non proprio, la quantità di precipitazione arrivata in termini di previsioni modellistiche è stata sottostimata ovvero era atteso un 25% in meno, che non è una sottostima particolarmente significativa. Dal punto di vista della sua collocazione spaziale la previsione è stata precisa.

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In base alle allerte emanate è stato tutto gestito al meglio?
Certo, bisogna considerare che laddove in alcuni casi le allerte riguardano l'intensità delle piogge e quindi l'intrinseca pericolosità, in questo caso le allerte sono state per rischio idraulico e idrogeologico, cioè per gli impatti, che è abbastanza diverso. Sicuramente era abbastanza noto che questo evento sarebbe stato intenso.

Si può considerare un evento estremo per il periodo? 
Non direi, questi quantitativi di precipitazione sono abbondanti e quando arrivano posso generare alluvioni, ma nelle stagioni di transizione come la primavera possono capitare. Se assegniamo alla parola estremo il significato di un evento che esce al di fuori dalla distribuzione statistica degli eventi direi di no, questi quantitativi li abbiamo visti, magari per piogge diverse, più rapide e concentrate nel tempo, qui il carattere di persistenza è stato quello che ha determinato l'impatto.

L'alluvione a Faenza
L'alluvione a Faenza

C'è qualcosa che non ha funzionato? 
Il maltempo funziona sempre, non è detto che le quantità di precipitazioni debbano sempre e comunque poter essere assorbite: quando gli eventi atmosferici sono significativi e intensi bisogna che facciano il loro corso. Meteorologicamente parlando era prevedibile, previsto, atteso ed è un evento possibile durante la stagione primaverile. Eventi come questo accadono, e a volte purtroppo hanno anche una evoluzione importante.

Cosa dobbiamo aspettarci nei prossimi giorni? 
La situazione è in miglioramento, in quell'area di fatto è già migliorata. Altrove nel Paese dove ci sono stati eventi intensi come sul meridione ionico ci saranno ancora strascichi fino a domani. Poi andremo incontro a una fase di tempo stabile e mite: prima di vedere dell'altra pioggia dovremo aspettare la fine della settimana, da adesso ai prossimi 4-5 giorni non sono attesi eventi di particolare intensità. Ci potrà essere qualche temporale, però il tempo sta migliorando, nel giro di 24-36 questa perturbazione avrà definitivamente lasciato il paese.

Queste piogge hanno risolto il problema della siccità? 
Da quel punto di vista queste precipitazioni sono state molto utili, ma troppo concentrate nel tempo affinché possano essere ben assorbite dal territorio. Da una parte ha interrotto la fase di siccità, dall'altra quello che non è piovuto in 12-15 mesi non si risolve in così poco tempo.

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