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Matteo Messina Denaro

Cosa c’è nel covo di Matteo Messina Denaro a Campobello: dai profumi agli abiti griffati

Cosa è stato trovato dai carabinieri del Ros nel covo di Matteo Messina Denaro a Campobello di Mazara, in provincia di Trapani: abiti griffati, profumi e arredamento ricercato. Il colonnello Bottino: “Qui da almeno 6 mesi”. Le prime immagini.
A cura di Ida Artiaco
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Profumi, abiti griffati, arredamento ricercato e nessuna arma. È questo quello che sarebbe stato trovato nella palazzina di via Cb 31, traversa tra il Bar San Vito e il negozio Acqua e Sapone, a Campobello di Mazara, in provincia di Trapani, dove nelle scorse ore è stato individuato il covo di Matteo Messina Denaro.

Le perquisizioni da parte dei carabinieri del Ros e i successivi rilievi da parte dei Ris sono andate avanti per ore dopo l'arresto del boss di Cosa Nostra, avvenuto ieri nella clinica La Maddalena di Palermo dopo 30 anni di latitanza. A quanto pare, il nascondiglio è di proprietà di Andrea Bonafede, lo stesso titolare della carta d'identità falsa utilizzata dal super latitante per curarsi.

Cosa è stato trovato nel covo di Messina Denaro

Nel nascondiglio sono state trovate anche decine di scarpe modello sneackers (di marca), anche costose, diversi modelli di occhiali ray-ban, un frigorifero ben rifornito, diverse ricevute di ristoranti. "Non faceva una vita monastica, in stile Provenzano così per fare un esempio", ha confermato il procuratore aggiunto Paolo Guido. "Avrebbe anche avuto diverse frequentazioni con donne. Il boss usciva indisturbato e nessuno, neanche tra i vicini, sembrava conoscerlo", ha aggiunto.

Matteo Messina Denaro
Matteo Messina Denaro

Secondo il Colonnello Fabio Bottino, comandante provinciale dei carabinieri di Trapani, Messina Denaro abitava in questo stabile del centro di Campobello di Mazara, a soli 9 chilometri da Castelvetrano, dove vive la sua famiglia, "sicuramente da almeno sei mesi. È un appartamento ben ristrutturato, forse da un tempo breve, confortevole. Si comprende che le condizioni economiche del latitante erano buone, ma questo lo sapevamo. Arredamento ricercato, oggetti di un certo tenore", ha precisato.

Le ricerche dei documenti ereditati da Toto Riina

Ma le analisi non finiscono qui. Come ha sottolineato Bottino, si procederà prossimamente con "le evidenze di tracce biologiche, poi con la verifica di eventuali nascondigli o intercapedini o luoghi dove può essere nascosta della documentazione. Ma è un lavoro per cui ci vorranno giorni". Il riferimento è probabilmente a dei documenti top secret che lo stesso Messina Denaro avrebbe ereditato da Totò Riina.

"Era qui da neanche un anno"

Tante sono anche le testimonianze raccolte tra gli abitanti del piccolo centro di circa 11mila abitanti del Trapanese. Tra queste, quella di un vicino di casa: "Lo vedevamo che usciva di casa come le persone normali, ma non lo conoscevo se non di vista. Perché avrei dovuto sospettare? Era educato, non dava alcuna confidenza, era sempre da solo. Era qui da neanche un anno".

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