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Omicidio di Pierina Paganelli a Rimini

Cosa diceva Dassilva alla nuora di Paganelli, l’intercettazione tra i due amanti: “Non cambia niente”

Secondo gli inquirenti, Dassilva avrebbe “confessato” il delitto di Pierina Paganelli il 4 ottobre 2023, un giorno dopo l’omicidio, mentre rassicurava Manuela Bianchi circa la loro relazione. Intercettato in Questura, alla donna avrebbe detto: “Non cambia niente tra noi”
A cura di Gabriella Mazzeo
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Ad incastrare Louis Dassilva, l'unico indagato per l'omicidio di Pierina Paganelli, la 78enne trovata morta nel condominio di via del Ciclamino a Rimini, ci sarebbero alcune rassicurazioni che il 34enne avrebbe fatto a Manuela Bianchi il 4 ottobre del 2023, un giorno dopo il ritrovamento del corpo della anziana nel vano garage del condominio.

I due amanti si trovavano nella sala d'aspetto della Questura di Rimini e in quel momento erano intercettati, anche se non lo sapevano. Manuela Bianchi, oggi interrogata per ore in Questura dopo l'arresto di Dassilva, chiedeva ripetutamente rassicurazioni al suo vicino di casa.

Pierina Paganelli
Pierina Paganelli

La donna aveva chiesto più volte se dovessero entrambi temere "per questa cosa", ossia per la morte di Paganelli. Nonostante le ripetute richieste, Dassilva non aveva risposto fino a quando, dopo un lungo silenzio, aveva detto: "Non cambia niente tra noi". A quel punto Manuela Bianchi si sarebbe coperta gli occhi per non mostrare le lacrime.

Secondo il gip di Rimini, queste parole di Dassilva equivarrebbero a una confessione davanti alle continue richieste di rassicurazione da parte di Bianchi che chiedeva se l'omicidio della suocera avvenuto appena il giorno prima dovesse rappresentare motivo di preoccupazione per entrambi.

Manuela Bianchi
Manuela Bianchi

Secondo il giudice, in quel momento Bianchi avrebbe realizzato che l'assassino della 78enne potrebbe essere stato proprio l'uomo con il quale aveva da tempo una relazione extraconiugale. Un rapporto che secondo gli inquirenti sarebbe andato avanti anche durante le indagini e dopo l'omicidio dell'anziana.

Dassilva è stato arrestato e condotto in carcere all'alba di questa mattina, martedì 16 luglio. Al momento, il marito di Valeria Bartolucci è l'unico indagato per l'omicidio dell'anziana, anche se Manuela Bianchi è stata ascoltata in Questura da questa mattina per lunghe ore. Secondo chi indaga, il movente sarebbe da ricercarsi nella volontà di tenere nascosta la relazione con la nuora della vittima.

Manuela Bianchi interrogata per oltre 7 ore

È finito l'interrogatorio di Manuela Bianchi in Questura. La donna è stata ascoltata per oltre sette ore dopo l'arresto di Louis Dassilva, il vicino di casa con la quale Bianchi aveva avuto una relazione extraconiugale. Manuela, molto provata, non ha rilasciato dichiarazioni ai cronisti dopo essere uscita dalla Questura. La nuora di Paganelli è stata interrogata come persona informata sui fatti.

Domattina sarà invece ascoltato il fratello, Loris Bianchi, convocato per le 9.30. L'interrogatorio di Loris, difeso da Nunzia Barzan e dal criminalista Davide Barzan come la sorella, arriva 24 ore dopo quello della nuora di Pierina. L'uomo sarà ascoltato riguardo ai rapporti tra i parenti e i vicini di casa di via Del Ciclamino.

Secondo chi indaga, la relazione tra Bianchi e Dassilva sarebbe stata il movente dell'omicidio. Per gli inquirenti, Paganelli forse sapeva o sospettava di Louis. Il 4 ottobre del 2023, un giorno dopo il ritrovamento del cadavere, Manuela Bianchi e Dassilva erano stati intercettati nella sala d'aspetto della Questura. In quel momento, Bianchi si sarebbe resa conto di quanto fatto dal vicino di casa e amante.

L'intercettazione col fratello Loris

Nel mese di gennaio 2024, Manuela Bianchi è stata intercettata mentre parlava con il fratello Loris. A lui avrebbe detto: "È stato per colpa mia, per questo non mi posso perdonare, non dovevo mandare fuori di testa nessuno. È per quello che dico che delle volte succede qualcosa".

Secondo chi indaga, Bianchi sospettava che Louis avesse agito per amor suo e per fermare la suocera che la faceva soffrire.

La posizione degli avvocati dei figli di Pierina Paganelli

"I familiari della signora Pierina Paganelli,  pur sconvolti dal dolore per la tragica perdita, hanno dimostrato sino ad oggi grande compostezza ed hanno tenuto sempre a mente i principi e le garanzie che l'ordinamento giuridico italiano assicura alle persone indagate, valori che appartengono loro culturalmente così come a tutte le persone moderate ed intelligenti". A parlare sono i legali Marco e Monica Lunedei che assistono la famiglia della vittima.

"Con questa premessa, prendono atto con favore dell'accelerazione impressa dai magistrati inquirenti alle indagini aventi ad oggetto il barbaro e feroce assassinio della loro congiunta.
Ringraziano, nostro tramite, la Procura di Rimini, il Sostituto Procuratore Dott. Daniele Paci, il Procuratore Capo Dott.ssa Elisabetta Melotti e tutti i collaboratori dell'Ufficio, la Squadra Mobile di Rimini, il Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, il Servizio Polizia Scientifica di Roma ed il Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica di Bologna per l'impegno di questi mesi nella ricerca del colpevole".

Gli avvocati hanno inoltre sottolineato la loro costante fiducia nell'operato degli inquirenti e nella loro dedizione alla causa.

"In questo lungo tempo, al dolore del lutto si è aggiunta la sofferenza legata al dovere assistere quasi quotidianamente a speculazioni mediatiche sul caso da parte di soggetti (le cui competenze ed il cui ruolo professionale ad oggi ancora non sono chiari) che hanno occupato militarmente ogni possibile palcoscenico – hanno asserito -, continuando per dieci mesi a parlare del nulla, con il solo evidente fine di promuovere la propria notorietà senza farsi scrupolo così facendo, di acuire la sofferenza di tutte le persone coinvolte a vario titolo nella tragedia (vittime, ma anche sospettati)".

I familiari, hanno spiegato ancora i legali, attendono l'esito delle indagini e quello del processo, consapevoli che solo alla condanna definitiva dell'assassino sarà stata loro assicurata giustizia.

Manuela Bianchi all'uscita dalla Questura: "Non ho parole"

"Sono dispiaciutissima" ha detto Manuela Bianchi ai cronisti dopo l'interrogatorio durato 7 ore. Poche parole prima di salire in auto e tornare a casa dopo la lunga giornata trascorsa a ripercorrere nuovamente quanto accaduto nell'ottobre 2023. Non ha risposto alle domande dei giornalisti che l'aspettavano all'uscita, ma ha dedicato poche parole all'arresto di Louis Dassilva, suo vicino di casa e amante. "Non ho paura di essere coinvolta, sono solo dispiaciuta. Non ho parole".

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