Cosa ha detto il prof Pregliasco a Fanpage.it sui nuovi farmaci contro il Covid
Dalla redazione di Fanpage.it, oggi 17 dicembre, abbiamo affrontato con il professor Fabrizio Pregliasco, virologo dell'Università degli Studi di Milano, il tema dei nuovi farmaci contro il Covid 19 approvati dall'Ema. Questo il pensiero dell'esperto: "Tra quelli che andrebbero usato maggiormente ci sono sicuramente anticorpi monoclonali, per i quali c'è comunque il limite del day-hospital". Altri farmaci – ha proseguito Pregliasco – sono quelli immunostimolanti, "si tratta di farmaci che hanno finalmente un’azione antivirale. Poi abbiamo Merck e Pfizer, tuttavia c’è però un limite: la loro efficacia c’è nel momento della più precoce applicazione dall’inizio dei sintomi, per quanto questo sia normale per tutti i virus".
I dati disponibili su questi nuovi farmaci sono molto buoni, anche soprattutto legati agli effetti più pesanti della malattia. Questo è un futuro, tuttavia il vaccino resta fondamentale.
Troppo tempo per i nuovi farmaci?
Alla domanda sul "come mai ci si è impegnati più sul vaccino che sulle cure?", Pregliasco ha risposto che in realtà "Non è così, il vaccino era già a buon punto. Mancava solo l’industrializzazione. Il lavoro dei farmaci ha necessitato più tempo". E poi una precisazione: "Questi sono farmaci curanti e non una sorta di prevenzione. Quindi sono legati a soggetti già infetti"
Il vaccino e Omicron, aggiornamenti
"La terza dose funziona – aggiunge il prof – secondo i dati provenienti dal Sudafrica e dal Regno Unito la protezione c’è, si abbassa un po’ dal 93% al 70%. E questo è un dato che ci fa capire l’importanza della complementarità degli interventi. Quindi è sempre importante mantenere alcune restrizioni come la mascherina".
Ci siamo vaccinati tutti, ma tornano le zone gialle. Perché?
"Questi vaccini non hanno una capacità completa di evitare l’infezione. Si sapeva che non fossero vaccini sterilizzanti, ma vaccini registrati per proteggere dalle forme gravi dell’infezione" spiega il virologo.