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Cortina d’Ampezzo, pesce scaduto nei ristoranti ‘vip’: sequestro da 1,4 tonnellate

L’operazione della Guardia costiera di Venezia: tre i sequestri in totale, con sanzioni amministrative di 22 mila euro nel complesso.
A cura di Biagio Chiariello
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Un sequestro di 1400 kg tra prodotti ittici e alimentari scaduti è stato messo a segno dalla Guardia Costiera di Venezia in alcuni ristoranti di Cortina d'Ampezzo.

I militari della capitaneria e i tecnici del servizio veterinario di igiene degli alimenti dell’Usl 1 Dolomiti hanno ispezionato alcuni dei locali più rinomati della nota località turistica.

Dai congelatori sono stati sequestrati branzini, ricciole, seppie, calamari, gamberi rossi, polpi, salmone e altri prodotti alimentari non ittici

Otto le sanzioni amministrative per un totale di 22 mila euro. E, come detto, completati tre sequestri, per un totale di 1.400 chili. Tutti i prodotti ittici in questione risultavano sprovvisti delle informazioni minime di tracciabilità, obbligatorie in ogni fase della commercializzazione e con termine minimo o scadenza già superati.

L’operazione, fanno sapere le autorità, a rientrava in una più vasta campagna del ministero dell’Agricoltura "per contrastare i comportamenti illegali che compromettono la qualità del prodotto ittico, in particolare per quello ‘made in Italy'".

Nei giorni scorsi i militari della capitaneria di porto di Venezia, coordinati dal centro controllo area pesca del Veneto, hanno effettuato infatti controlli dal mare fino ai monti. Fino ad arrivare anche ai locali di Cortina d'Ampezzo.

Non si tratta della prima operazione simile messa a segno negli ultimi tempi. Lo scorso giugno duecento chili di pesce sequestrati al Mercato Esquilino a Roma: il commerciante aveva occupato illegalmente un banco; ad aprile invece sequestrati 90 chili di pesce senza etichette e documenti in una pescheria della Valle Telesina.

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