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Cortina d’Ampezzo, un boato e poi la nuvola di fumo: roccia si stacca da Sorapis

Si sono accorti della frana gli abitanti di Zuel, di Aquabona e dell’area artigianale di Pian da Lago. Un’imponente nuova di polvere si è levata dalle pendici meridionali della Punta Nera.
A cura di C. T.
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Alle 11 e 30 circa di oggi, un grosso boato ha scosso Cortina d'Ampezzo, in provincia di Belluno. Una grossa porzione di roccia si è staccata dal gruppo del Sorapis, facendosi sentire nitidamente nelle frazioni meridionali del paese veneto. Si sono accorti della frana gli abitanti di Zuel, di Aquabona e dell’area artigianale di Pian da Lago. Un'imponente nuova di polvere si è levata dalle pendici meridionali della Punta Nera. Le rocce, infatti, sono andate a schiantarsi nel canalone, il vallo natuarale dal quale la scorsa estate hanno avuto origine le colate fluide di detriti che hanno provocato l'ostruzione – per ben quattro volte – della strada statale 51 di Alemagna, dal Cadore verso la conca d’Ampezzo.

Il botto è stato nettamente avvertito dai cittadini, che hanno chiamato i soccorsi e le forze dell'ordine. Le isituzioni, la Polstrada, i vigili del fuoco stanno ora operando dei sopralluoghi sul posto, per capire quali siano state gli effetti del crollo e monitorare la situazione. Nel pomeriggio è prevista anche una ricognizione aerea con l’elicottero dei vigili del fuoco del Reparto volo di Venezia. A parte la paura, però, non non ci sono state conseguenze per la popolazione. Fortunatamente, la frana della roccia si è verificata a distanza sufficiente da insediamenti e non sembrano esserci danni. Il crollo, infatti, ha interessato una zona di montagna "pura", senza sentieri e camminamenti, fermandosi a diverse centinaia di metri a monte rispetto alla statale di Alemagna e alle zone abitate.

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