“Corteggiare non è reato”, Tar annulla ammonimento questore: “Avances insistite ma non stalking”
Per mesi, ha cercato approcci sentimentali nei confronti di una maestra che insegna nella scuola delle sue due figlie. Ha frequentato la stessa palestra della donna che voleva conquistare e ha usato le bambine per farle domande personali. Si è trattato di un corteggiamento che non è stato considerato molesto e, quindi, non è stato ritenuto stalking dal Tar della Valle d'Aosta, che ha annullato il provvedimento di ammonimento emesso dal questore nei confronti di un uomo.
Per mesi, la donna valdostana ha ricevuto attenzioni, messaggi e piccoli regali da parte del padre di due alunne che frequentano la sua scuola, al punto da arrivare a un "progressivo aumento di ansia e paura", come riferito dalla questura di Aosta.
L'uomo ha ricevuto un ammonimento, con l'ordine di cessare le molestie che potrebbero configurarsi come atti persecutori. Inoltre, il questore lo ha invitato a rivolgersi alla psichiatria per intraprendere un "percorso di recupero e stabilizzazione delle devianze legate a comportamenti persecutori".
Di diverso parere è stato però il Tar della Valle d'Aosta, che ha accolto il ricorso del padre, valutando i suoi comportamenti come "innocui e inoffensivi". L'uomo si sarebbe "limitato a un corteggiamento, seppur sgradito, mai minaccioso o molesto, al punto da creare nel destinatario" uno "stato di ansia o timore per la propria incolumità idoneo a costringerla a cambiare le proprie abitudini di vita", come richiesto dall'articolo 612-bis del codice penale.
In particolare, a partire da ottobre 2022, lo spasimante avrebbe tentato "insistentemente approcci di natura sentimentale nei suoi confronti, con messaggi, lettere e regali" – come cioccolato, articoli di bigiotteria, profumi e fiori – "incurante del fatto che la donna gli avesse espresso, dapprima in maniera delicata ed implicita e poi in modo esplicito e diretto, l'assoluta mancanza di interesse al riguardo", come riportato dalla questura.
Impossibilitato a contattarla tramite social (la donna lo aveva bloccato su ‘Messenger' e ‘Whatsapp'), l'uomo "avrebbe ostinatamente tentato di convincere conoscenti comuni a intercedere" affinché la maestra "accettasse di incontrarlo".
La docente ha riportato anche altri episodi: nell'aprile 2023, l'iscrizione delle due bambine alla scuola di ballo dove insegna, gli allenamenti del padre, avvenuti nel marzo scorso, nella palestra che lei stessa frequenta, e uno yogurt offertole in un locale dove lui l'aveva incontrata in fila. Inoltre, l'insegnante avrebbe ricevuto delle domande personali da una delle figlie, "per conto del padre".
Secondo il Tar, "i comportamenti tenuti dal ricorrente, pur avendo potuto creare imbarazzo o fastidio", vanno "ritenuti innocui e inoffensivi, essendosi trattato di contatti diluiti nel tempo, estrinsecatisi con sporadici piccoli regali e contatti ‘a distanza', attraverso messaggi dal contenuto sempre misurato e mai minaccioso o volgare, mentre risulta che" l'uomo "non ha mai atteso la controinteressata sotto casa".
A difesa dell'uomo si è schierata anche la ex moglie: "Mi sembra davvero assurdo distruggere una persona con questo gesto", avrebbe scritto alla maestra, sottolineando come si trattasse di un uomo "estremamente buono ed estremamente rispettoso verso le donne".