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Corrado Formigli assolto in appello nella causa di diffamazione contro Fiat

In primo appello il giornalista e la Rai erano stati condannati a pagare 7 milioni di euro alla casa automobilistica dopo un servizio andato in onda ad “Annozero” nel 2010.
A cura di Redazione
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Il giornalista Corrado Formigli è stato assolto dalla corte d'Appello di Torino insieme alla Rai dall'accusa di diffamazione nei confronti della Fiat. Il motivo della causa, intentata nel dicembre 2010 era un servizio sull'Alfa Mito trasmesso ad Annozero. Nel servizio il giornalista, oggi conduttore di Piazzapulita su La7, faceva una comparazione tra le performance dell'Alfa MiTo e quelle di altre auto della stessa categoria. In primo grado il giornalista e la Rai erano stati condannati a pagare 5 milioni alla Fiat più 2 milioni di euro per la pubblicazione della sentenza.

Invece il secondo grado di giudizio ha ribaltato la sentenza (qui la versione integrale dell'atto in pdf) condannando Fiat a pagare le spese legali.
Nella sentenza si legge: "Formigli non ha affatto violato la verità della notizia sotto il profilo della non verità del fatto oggetto della notizia (l'essere l'Alfa Mito tecnicamente perdente rispetto a1la Mini ed alla Citroen), e sotto il profilo della non verità della notizia in sé (l'avere la rivista Quattroruote presentato la vettura Alfa Mito come perdente rispetto ad altre due vetture della concorrenza, Mini e Citroen)" scrivono i giudici nella sentenza di oggi. Secondo i magistrati, infatti, "(Alfa, ndr) Mito è tecnicamente perdente rispetto a quella concorrenza sul piano meramente prestazionale in pista, ed è vero che, verificando tale aspetto, alle stesse conclusioni era giunta anche la rivista Quattroruote: nessuna realtà è stata rappresentata in modo deformato, perché non erano stati nascosti i criteri di giudizio che costituivano il parametro di valutazione delle vetture".

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