Coronavirus, Zaia parla dei cinesi: “Li abbiamo visti tutti mangiare topi vivi”
“Diciamoci la verità, abbiamo visto tutti i cinesi mangiare topi vivi”. A pronunciare questa frase che sta facendo discutere, parlando in televisione di coronavirus, è stato il presidente della Regione Veneto Luca Zaia che, in un discorso ovviamente più ampio sull’epidemia di Covid-19, ha fatto questo esempio per sottolineare le differenze tra i casi in Cina, dove il virus è nato, e quelli in Italia, dove in una settimana abbiamo raggiunto i 650 contagiati circa. Il governatore Zaia stava parlando ad Antenna Tre, tv del Triveneto, quando appunto ha fatto riferimento ai cinesi che “mangiano topi vivi”.
Le frasi di Zaia sui cinesi che mangiano topi vivi
Zaia è intervenuto in trasmissione parlando delle differenze tra quanto succede in Italia e quanto avvenuto in Cina: “Io penso che sa perché noi abbiamo solo 28 in ospedale? Perché l’igiene che ha il nostro popolo, i veneti, gli italiani, e la nostra formazione culturale prevede di farci la doccia, di lavarsi, di lavarsi spesso le mani, di un regime di pulizia personale che è particolare. Anche l’alimentazione, la pulizia, le norme igieniche, il frigorifero, le scadenze degli alimenti… Lei dice: cosa c’entra? C’entra che è un fatto culturale. Io penso che la Cina abbia pagato un grande conto di questa epidemia che ha avuto perché comunque li abbiamo visti tutti mangiare topi vivi e altre robe del genere. È anche un fatto di corredo, perché il virus non deve trovare un ambiente che diventa un substrato. Il virus deve trovare pulizia, quasi un ospedale. Noi siamo un po’ maniaci per questo, infatti diciamo sempre che i bambini ormai non mangiano più qualsiasi roba che cade per terra”.
Coronavirus, in Veneto 133 casi
Secondo l'ultimo aggiornamento diffuso dalla Regione in Veneto sono 133 i casi di positività ai test del coronavirus. Di questi, 69 sono asintomatici, 29 sono i ricoverati totali, di cui 8 in terapia intensiva. Rispetto al bollettino delle ore 18.00 di ieri si sono registrati 13 nuovi casi. Il focolaio più grande resta quello di Vo' Euganeo, con 59 casi (di cui 5 nuovi), seguito da Treviso con 23 (uno nuovo), poi Venezia (10, uno nuovo), Limena (9 casi), Mirano (5 casi) e Vicenza (3 casi); altri 23 casi (6 nuovi) non sono associati a focolai. Le persone dimesse e in isolamento sono 3, i decessi restano due.