Virologo di Vo’: “Azione aggressiva o Coronavirus continuerà a circolare. Non c’è più tempo”
Secondo Andrea Crisanti, professore di Microbiologia e virologia all'Imperial College di Londra e direttore dell'Unità complessa diagnostica di microbiologia della Asl di Padova, "siamo ancora in tempo, ma dobbiamo muoverci in fretta", per far fronte all'emergenza coronavirus. Crisanti è anche la persona che sta gestendo il caso di Vo', il Comune nel padovano considerato il focolaio di tutta le Regione Veneto e anche il luogo dove si è registrata la prima vittima collegata al Sars-Cov-2.
Secondo il professor Crisanti, intervistato dal Corriere della Sera, il comportamento della popolazione di Vo' ha inciso positivamente nel contenere i contagi: "Dopo il decesso dell’anziano per Covid-19, il 95% della popolazione di Vo’ (2.750 persone) si è sottoposta volontariamente al test: la quota di positivi era del 3%, in massima parte senza sintomi. Tutti sono stati isolati a domicilio e oggi la percentuale, secondo i primi dati provvisori, è scesa a livelli molto bassi". In questo senso, è importante controllare l'epidemia nelle fasi iniziali, continua Crisanti: "Anche per limitare la severità delle manifestazioni cliniche. Credo che l’approccio scelto per Vo’ possa essere utilizzato per chiudere i focolai esistenti nel nostro Paese — a partire da Veneto, Marche, Emilia-Romagna —, per poi concentrare gli sforzi in Lombardia. Però bisogna fare presto, il tempo non è dalla nostra parte".
Il consiglio del professore è quindi quello di eseguire test in massa alla popolazione, in modo da poter tracciare i contatti avuti dai casi positivi e quindi isolare tutti i contagiati, anche gli asintomatici: "Ci vuole un’azione aggressiva, altrimenti il virus continuerà a circolare. L’alternativa è la via cinese, tutto chiuso per 3 mesi senza eccezioni". Un approccio di questo tipo, sottolinea Crisanti, è anche vantaggioso dal punto di vista economico: "Un tampone costa 30 euro, un paziente in terapia intensiva dai 3 ai 5mila euro al giorno".
Per quanto riguarda la situazione in Lombardia, la Regione con il numero più alto di contagiati, Crisanti afferma: "C’è molto sommerso, bisogna farlo emergere, trovare e isolare tutti i positivi e i relativi contatti, diretti e indiretti. Costi quel che costi: servono 5 milioni di tamponi? Che si prendano. La Lombardia ha le risorse per farcela, ma servono misure drastiche".