Smart working da subito per far lavorare i dipendenti da casa e prevenire il contagio
Lavoro agile, immediatamente attuabile, senza passaggi necessari previsti dalla legge. È uno dei provvedimenti del dl 23 febbraio 2020 n. 6 misure urgenti per fronteggiare l'emergenza coronavirus pubblicato nella Gazzetta Ufficiale. Le aziende potranno perciò disporre con tempi molto più brevi lo smart working, per limitare i contatti tra i dipendenti che si recano quotidianamente in uffici e altri posti di lavoro, favorendo le attività da casa per contenere eventuali nuovi contagi. Se in Italia molte aziende erano già pronte con tutti i requisiti previsti, altre, in caso di necessità, sarebbero impreparate, con tempi tecnici lunghi. L'Italia si prepara a fronteggiare l'emergenza, con misure precauzionali messe in atto su disposizione del governo. Lo smart working è già avvisato da varie aziende delle regioni settentrionali colpite dall'emergenza, che si sono già organizzare per permettere ai propri dipendenti di svolgere la propria attività da casa senza dover fermare il lavoro, come richiesto dalle Regioni interessate.
Scuole e università chiuse nelle regioni colpite dal coronavirus
Mentre le aziende stanno valutando e organizzando per lo smart working, università e scuole al momento restano chiuse e non sono state prese in considerazione misure alternative, come le lezioni in streaming o su Skype. Forse perché si tratta comunque, di un provvedimento almeno per ora solamente temporaneo. Scuole e università restano chiuse nelle Regioni interessate dalla diffusione del coronavirus, Lombardia, Veneto, Piemonte ed Emilia Romagna. Scuole chiuse da domani fino al 2 marzo anche nel Lazio, in provincia di Viterbo, nei Comuni di Acquapendente, Sorano e Pitigliano e per la giornata del 25 febbraio anche a Orte.
La ricercatrice Ilaria Capua: "È una pandemia, farà il giro del mondo"
L'infettivologa Ilaria Capua ha detto a Fanpage.it che quella che riguarda il nuovo coronavirus "è una pandemia e farà il giro del mondo". La virologa italiana di fama mondiale ne è convinta: “Questa epidemia ci costerà tantissimo”. Ora, sottolinea, "è necessario rispettare le regole diramate dalle istituzioni e dagli enti preposti". Il problema vero di questa malattia – spiega Capua – si presenterebbe qualora si infettino tantissime persone contemporaneamente. Cosa che bloccherebbe i servizi, intaserebbe gli ospedali e darebbe un grosso colpo alla produttività del Paese".