Scuole chiuse per Coronavirus in tutta Italia fino al 3 aprile. Cosa succede adesso
Scuole chiuse in tutta Italia per fronteggiare l'emergenza Coronavirus fino almeno a venerdì 3 aprile. Dopo l'estensione all'intero Paese delle misure inizialmente previste solo per le 14 "zone rosse", il provvedimento per la chiusura delle scuole e università fino al 3 aprile 2020 diventa ufficiale per tutti gli istituti scolastici e gli atenei italiani.
Qualche giorno prima, sempre il Governo aveva deciso di chiudere tutte le scuole di ogni ordine e grado e sospendere le attività didattiche delle Università con il DPCM del 4 marzo 2020. Le scuole nel resto d'Italia dovrebbero riaprire il 3 aprile. La decisione di chiudere le scuole e le Università in tutta Italia è stata presa dal governo Conte dopo aver ascoltato il parere degli esperti, secondo i quali la chiusura degli istituti scolastici ha un effetto nella riduzione e nel rallentamento delle epidemie.
Il fatto che le scuole siano chiuse può tuttavia fuorviare: in realtà sono le attività didattiche a essere sospese, quindi alcune componenti del personale dovranno comunque recarsi presso i plessi scolastici o gli atenei universitari. Non ci sono rischi per la validità dell'anno scolastico, ma la Ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina ha escluso ogni possibilità di 6 politico. La viceministra all'Economia Laura Castelli ha infine anticipato, in un'intervista al Messaggero, che il Governo sta lavorando per permettere a uno dei due genitori di restare a casa per accudire i propri figli una volta chiuse le scuole. Continuano a essere annullate o rimandate le gite di istruzione in Italia e all'estero fino al 3 aprile, nonchè gli scambi internazionali nell'ambito del programma Erasmus+.
Chiusura delle scuole fino al 3 aprile, cosa cambia per gli studenti
Sono diverse le conseguenze della chiusura delle scuole per gli studenti, che si trovano a rischiare di non raggiungere i 200 giorni di lezione necessari per sancire la validità dell'anno scolastico. Il governo ha però precisato che i giorni di assenza maturati a causa dell'emergenza Coronavirus non verranno conteggiati, in modo da non penalizzare gli studenti sia per gli esami finali che in relazione ai voti di fine anno.
Per recuperare i giorni persi, ci sono diverse ipotesi: più lontana sembra l'idea di prolungare l'anno scolastico fino all'inizio dell'estate, mentre sarebbe più fattibile ridurre i giorni di vacanze in occasione della Pasqua.
Secondo Orizzonte Scuola, inoltre, l'attivazione della didattica a distanza diventa obbligatoria: il DPCM del 4 marzo sancisce infatti che "i dirigenti scolastici attivano (…) modalità di didattica a distanza anche riguardo alle esigenze degli studenti con disabilità". Ciò vuol dire che la didattica a distanza non è più facoltativa, bensì obbligatoria, e che non è necessaria l'approvazione intermedia degli organi collegiali.