Salvini rivolge appello a Mattarella: “Chiudere tutte le attività non vitali”
Matteo Salvini, il leader della Lega, chiede cinque interventi immediati "a nome di tutti gli italiani" e si rivolge al presidente Sergio Mattarella elencando punto per punto cosa andrebbe fatto in queste giornate di emergenza Coronavirus. In primo luogo, Matteo Salvini chiede di chiudere tutte quelle attività che non sono vitali per il paese: "È il momento di chiudere tutto", dice. Poi chiede che il Governo fornisca "mascherine, camici e tutto il materiale necessario per medici, operatori sanitari e forze dell'Ordine". Chiede, come terzo punto, "un anno di pace fiscale" e quindi sospendere i pagamenti delle tasse per "tranquillizzare imprenditori e lavoratori che sono a casa con coraggio". Il quarto punto è per "svegliare l'Europa che dorme e si ricorda dell'Italia e dei cittadini europei solo quando si tratta di incassare". Infine, Matteo Salvini chiede di "riaprire il Parlamento per svolgere il mestiere in prima linea", come tanti altri stanno facendo in queste difficili giornate.
I cinque punti di Matteo Salvini
Questi i cinque punti di Matteo Salvini sintetizzati in un video pubblicato sui suoi canali ufficiali social:
Presidente Mattarella, ci rivolgiamo a lei perché altri non ci ascoltano e per chiedere cinque interventi immediati a nome di tutti gli italiani, per il bene del Paese. Primo, è il momento di chiudere tutto e mettere in sicurezza la vita dei nostri figli. Due, obbligare il Governo a fornire mascherine a chi è in prima linea, come operatori sanitari, infermieri, medici e forze dell'Ordine. Non è possibile morire come servitori di uno Stato che ti dimentica. Tre, tranquillizzare tutti i lavoratori e gli imprenditori chiusi a casa responsabilmente, garantendo un anno di pace fiscale, sospensione delle tasse per tutto il 2020. Quattro, svegliare l'Europa che dorme e si ricorda dell'Italia e dei cittadini europei solo quando si tratta di incassare. Cinque, riaprire il Parlamento per permetterci di svolgere il nostro mestiere come fanno tanti altri italiani in prima linea. Abbiamo voglia di portare a Roma idee, soluzioni, proposte e contributi.