Coronavirus, Rezza (Iss): “Le misure applicate nelle zone a rischio saranno estese ad altre aree”
"Per vedere gli effetti delle misure di prevenzione e controllo attuate fino ad ora è necessario attendere una o due settimane, non vediamo subito l'effetto delle misure. Ci auguriamo di vederlo entro 10/14 giorni. Queste misure anche draconiane applicate in alcune zone probabilmente andranno anche estese. Non possiamo vedere subito effetti", ha detto Giovanni Rezza, il direttore del Dipartimento malattie infettive dell'Istituto superiore di sanità, nel corso della quotidiana conferenza stampa alla Protezione Civile con Angelo Borrelli sull'evoluzione dell'emergenza coronavirus. "Sul caso di Roma abbiamo avuto una comunicazione preliminare. Per ora a Roma ci sono piccole catene di trasmissione rintracciabili, la situazione è sotto controllo al momento", ha poi aggiunto.
Nel corso del bollettino comunicato oggi, lunedì 2 marzo, il capo della Protezione civile ha specificato che al momento i contagi nel nostro Paese sono 1.835, con 258 nuovi casi e i decessi 52, di cui 18 nuovi (15 in Lombardia e 3 in Emilia Romagna). Ci sono poi 149 persone guarite, con 66 casi di guarigione in più. Borrelli ha sottolineato che il 50% dei casi sono asintomatici e si trovano in isolamento domiciliare, il 40% è ricoverato e presenta dei sintomi e infine il 10% è in terapia intensiva.
Ancora una volta le regioni più colpite sono quelle delle zone rosse, vale a dire Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. Crescono i contagi anche in Friuli Venezia Giulia e in Piemonte. Ecco, di seguito, l'elenco dei casi regione per regione:
Lombardia: 1077
Emilia Romagna: 324
Veneto: 271
Piemonte: 51
Marche: 34
Liguria: 25
Campania: 17
Toscana: 12
Sicilia: 5
Lazio: 4
Friuli Venezia Giulia: 9
Abruzzo: 5
Puglia: 4
Umbria: 2
Calabria: 1
Provincia autonoma di Bolzano: 1