video suggerito
video suggerito
Covid 19

Coronavirus, primario di Codogno: “Tutti danno il massimo, vedo le mie figlie solo in video”

Vede la moglie e le figlie soltanto in video dalla notte del 20 febbraio, quando è risultato positivo al coronavirus il del ‘paziente uno’. Da allora Stefano Paglia, direttore dei pronto soccorso di Lodi e Codogno, è in trincea con i colleghi e i pazienti dell’ospedale. “Abbiamo circa 20 codici rossi al giorno, 30 gialli, uno o due pazienti da intubare ogni 24 ore, 20 che hanno bisogno di assistenza respiratoria e circa 40 che necessitano di ossigeno”, ha spiegato in un’intervista al Corriere della Sera.
A cura di Simone Gorla
2.980 CONDIVISIONI
Operatori del pronto soccorso di Codogno nel primo giorno di emergenza
Operatori del pronto soccorso di Codogno nel primo giorno di emergenza
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Dal 20 febbraio il direttore dei pronto soccorso di Lodi e Codogno, Stefano Paglia, è al lavoro senza tregua. Dalla notte in cui è risultato positivo al coronavirus il tampone del ‘paziente uno', il 38enne Mattia M., arrivato in ospedale con gravi problemi respiratori, la sua vita è in trincea con i colleghi e vede la moglie e le figlie soltanto in video, su WhatsApp. Il primario lo ha raccontato in un'intervista al Corriere della Sera.

Dalla prima giornata di emergenza, con il pronto soccorso evacuato, Paglia e i suoi colleghi hanno dovuto trasformare radicalmente il pronto soccorso, senza mai smettere di accogliere pazienti. "Tutti quelli che lavorano con noi hanno dato il massimo – ha spiegato Paglia – dalle persone che sanificano l’ambiente alla mattina, ben consapevoli della situazione, per finire con i medici, gli infermieri, le operatrici sanitarie. Anche i pazienti capiscono e cercano di darci una mano".

"In media ora abbiamo a Lodi circa 20 codici rossi al giorno, 30 gialli, 1-2 pazienti da intubare ogni 24 ore, 20 che hanno bisogno di assistenza respiratoria e circa 40 che necessitano di ossigeno – ha sottolineato il primario -. Non sono numeri da poco per la nostra struttura".

Si aggrava in tutto il mondo il bilancio dei contagi. Sono oltre 93mila le persone positive a livello globale, più di 3mila le vittime. In Italia l'ultimo bilancio diffuso dalla protezione civile è di 2263 casi accertati, 79 decessi e 160 guariti. La situazione più critica resta quella della Lombardia, con oltre 1500 test positivi e circa 170 persone in terapia intensiva.

2.980 CONDIVISIONI
32831 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views