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Primario dell’ospedale di Bergamo: “Ondata di casi di insufficienza respiratoria grave”

“Sono situazioni molto pesanti, che speravo di non dover vivere. Non avevo fatto la guerra da giovane, la stiamo vivendo in questo momento”. A parlare è il dottor Massimo Borrelli, direttore del reparto di anestesia e rianimazione dell’ospedale di Bergamo Ovest Treviglio, intervistato nel corso del programma di Lucia Annunziata ‘In mezz’ora in più’.
A cura di Enrico Tata
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"Sono situazioni molto pesanti, che speravo di non dover vivere. Non avevo fatto la guerra da giovane, la stiamo vivendo in questo momento. Il nostro ospedale è un ospedale medio, con una rianimazione che normalmente ha sei posti letto. Improvvisamente ci siamo ritrovati ad avere un'ondata di pazienti affetti da coronavirus con insufficienza respiratoria gravissima sia in termini di gravità della malattia, che di quantità". A parlare è il dottor Massimo Borrelli, direttore del reparto di anestesia e rianimazione dell'ospedale di Bergamo Ovest Treviglio, intervistato nel corso del programma di Lucia Annunziata ‘In mezz'ora in più'.  "Normalmente di insufficienze respiratorie gravi ne trattiamo 20, massimo 25 all'anno, e invece nel giro di una settimana ci sono arrivati 30 pazienti. Ci sono anche giovani, venerdì ci è arrivato un uomo di 43 anni, con i soliti sintomi che ormai voi tutti conoscete", ha dichiarato ancora Borrelli.

"Quando un paziente non ce la fa più chiamiamo i parenti per assisterlo"

Quando un paziente "non ce la fa più, si procede con la sedazione paliativa". A quel punto, spiega Borrelli, "invitiamo telefonicamente i parenti a venire ad assistere il loro caro accanto al letto (con tutti i dispositivi di protezione, in modo che non ci sia contaminazione). In questo momento abbiamo ricoverati in rianimazione 14 pazienti in terapia intensiva e 16 posti letto in terapia subintensiva. La durata media di un ricovero in rianimazione è di 14/15 giorni".

"Cosa ci serve? Non devono arrivare altri malati: evitare nuovi contagi"

"Che cosa ci serve adesso? Non devono arrivare da noi ancora altri malati, evitare quindi nuovi contagi, e ampliare i posti di rianimazione, non vorrei mai arrivare a scegliere un malato da salvare al posto di un altro. Io sogno più posti in rianimazione", ha dichiarato ancora il dottor Borrelli rispondendo alle domande di Lucia Annunziata.

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