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Covid 19

Positivi al Coronavirus due specializzandi a contatto con il dermatologo del Policlinico di Milano

Ci sono anche due specializzandi dell’università Statale di Milano tra le persone risultate positive al coronavirus a Milano. Erano tra i contatti del dermatologo del Policlinico che è risultato contagiato ed è in isolamento da alcuni giorni al Sacco. I due giovani medici sono ora in isolamento a casa. Negativi i tamponi ad altri due colleghi.
A cura di Simone Gorla
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Due specializzandi in Medicina dell'università Statale di Milano sono positivi al coronavirus. Erano tra i contatti del dermatologo del Policlinico che è stato contagiato ed è in isolamento da alcuni giorni.

Contagiati due specializzandi entrati in contatto con il dermatologo del Policlinico di Milano

Sono quattro in totale gli specializzandi sottoposti al tampone. Secondo quanto riporta l'Adnkronos sono arrivati i risultati dei primi test e due hanno dato esito positivo. I due giovani medici si trovano in isolamento al loro domicilio. Negativi invece gli altri due colleghi. Gli specializzandi con esito positivo avrebbero avuto dei sintomi parainfluenzali al momento del tampone.

Il medico 50enne sta meglio: "Il peggio è passato"

Migliorano intanto le condizioni del medico 50enne contagiato dal virus, ricoverato all'ospedale Sacco di Milano. "Sto abbastanza bene, il peggio è già passato. Spero che tutto proceda per il meglio". Sono le sue parole riportate da chi lo ha incontrato in ospedale. "Quando ho avvertito i primi sintomi, mi sono presentato al Sacco", ha raccontato, "perché già temevo che fosse qualcosa di meno di banale di una semplice influenza". Aveva viaggiato per partecipare ad alcuni convegni in Europa, in Germania e in Grecia, ma sempre "in zone non a rischio".

La virologa Ilaria Capua: Letalità del virus molto minore

La virologa Ilaria Capua, in un intervento su Fapage.it, ha fornito un punto di vista diverso sull'allargamento del contagio. "Per fortuna non ci siamo accorti della sua presenza. Tanto più cresce il numero delle persone infette – o meglio: tanto più scopriamo casi pregressi e passati inosservati – tanto meglio è", ha affermato, "perché vuol dire che il numero degli infetti è maggiore di quanto pensavamo. E il potenziale letale del virus, molto minore".

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