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Coronavirus, passeggiate e sport all’aperto: cosa si può fare e cosa può far scattare la denuncia

Nel decreto ‘Io resto a casa’ si permette l’attività motoria all’aperto, ma con il passare dei giorni aumentano le denunce a persone sorprese a passeggiare senza un valido motivo. Vediamo quindi che cosa dice il governo rispetto a cosa si può fare e cosa no quando si parla di “attività sportiva all’aperto”.
A cura di Annalisa Girardi
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Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha annunciato il blocco totale del Paese. Chiudendo tutti i negozi e le attività commerciali che non sono direttamente collegate a esigenze primarie si rinforza il concetto primario contenuto nel decreto: bisogna restare a casa. A meno che non ci siano necessità importanti, come andare a un negozio di alimentari per fare la spesa, al lavoro, o a una visita medica non è permesso spostarsi. Tuttavia, molti italiani ricorrono all‘attività sportiva all'aperto e alle passeggiate per uscire dalle proprie case, prendere un po' d'aria, fare un giro al parco. Effettivamente, il decreto non vieta espressamente l'attività sportiva all'aria aperta, ma ci sono una serie di importanti precisazioni da chiarire.

Si può fare una passeggiata, ma per poco tempo e da soli

Nel decreto ‘Io resto a casa' si sottolinea che è consentito svolgere attività motoria all'aperto, purché questa non sia in gruppo e che si rispetti sempre la distanza di un metro con le altre persone. Tuttavia, con il passare dei giorni aumentano le denunce a persone sorprese a passeggiare senza un valido motivo. È quindi importante chiarire che fare sport all'aria aperte è permesso solamente se si è da soli: uscire di casa a piedi per molto tempo, senza una valida motivazione, e soprattutto in compagnia di altre persone rimane vietato nel modo più assoluto.

Sport e attività motoria all'aperto

E in ogni caso serve il modulo dell'autocertificazione: lo ha ricordato anche il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli. Che ha rimarcato ancora una volta: "Si deve uscire lo stretto necessario e anche chi va a piedi deve portare l’autocertificazione". Inoltre, avverte Borrelli, bisogna anche tenere in considerazione che in caso di infortunio mentre si svolge attività motoria all'aperto, risulterà più complicato ricevere delle cure: "In caso di incidente è molto più difficile essere curati anche perché bisogna evitare in ogni modo di andare nelle strutture ospedaliere e nelle cliniche private".

Quindi, per riassumere: tra l'8 e l'11 marzo sono stati approvati tre diversi decreti, che non hanno aiutato a fare chiarezza riguardo ai comportamenti permessi. Ad oggi, con l'ultimo decreto approvato che determina il lockdown totale, non vengono meno i provvedimenti presi in precedenza per quanto riguarda gli spostamenti e, quindi, anche per quanto riguarda lo svolgimento di attività fisica all'aria aperta. Bisogna però ricordare che questa deve essere ridotta al minimo indispensabile e che non deve essere svolta in gruppo ma deve sempre  consentire il rispetto della distanza di sicurezza di un metro. Infine, se andate a correre, non scordate di portare con voi l'autocertificazione.

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