Nonostante la carenza di personale dettata dall’emergenza Coronavirus, le Asl del Nord Italia, le più in affanno da personale, continuano ad assumere attraverso le agenzie interinali anziché applicare nel modo corretto il DL 14/2020. Tantissimi, più di 2.000 operatori sociosanitari (OSS) stanno presentando la propria disponibilità per essere assunti, la maggior parte di loro occupava già un posto in graduatoria quando è scoppiata l’emergenza, tutti impazienti di lavorare negli ospedali lombardi oggi al collasso. Tutti in possesso di regolare attestato, quasi tutti a casa, compresi quelli, come Alessandra, con alle spalle oltre dieci anni in sala operatoria presso l’Humanitas, tra i migliori in Lombardia in materia di emergenza, rianimazione e terapie sub intensive. Si sta fermi, bloccati in una graduatoria che non scorre. Il motivo? “Le Asl e gli ospedali preferiscono assumere gli iscritti delle agenzie interinali perché a loro si possono imporre contratti di collaborazione e Co.Co.Co”, come a dire, passata l’emergenza, niente lavoro, si torni pure alla solita carenza d’organico in cui l’Italia normalmente versa. E così, chi ha ottenuto l’attestato (la cui formazione, di base 1.000 ore, prevede esami) stando a casa, si imbatte in annunci di lavoro in cui addirittura si richiede “con urgenza” operatori con esperienza in sub intensiva/rianimazione. E l’attestato? Opzionale.
“Noi siamo il gradino più basso della sanità, come fa uno, senza nemmeno l’attestato del gradino più basso della sanità, ad avere esperienza in terapia sub intensiva?” si interroga Luigi. Già, perché, in piena emergenza di personale sanitario, le assunzioni sembrano bloccate o andare a rilento solo per loro. Gli iscritti alle cooperative e alle agenzie interinali, dalle più piccole alle più grandi, come ad esempio la società per azioni Tempor, che ha vinto la gara d'appalto dell’ospedale Niguardia, pare godano di tempi più rapidi. La differenza, sottolineano gli operatori che hanno segnalato la propria condizione a Fanpage, sta nel fatto che chi accede ai concorsi tramite graduatoria ha diritto a contratti indeterminati o determinati, chi passa dalle agenzie interinali e dalle cooperative può ricevere contratti occasionali o similari, con minori tutele e una retribuzione più bassa dell’attuale contratto CCNL. Del resto, il testo del concorso pubblico indetto dall'ASST Nord Milano con scadenza il 27 febbraio parla chiaro:
Perciò, anche tra gli iscritti alle agenzie interinali a un passo dal lavorare all'ospedale Niguarda, c’è chi si ribella, come Letizia:
Ho lavorato con un'agenzia interinale e ora sono disoccupata con due figli a carico, ma non voglio tornare a lavorare con loro! Ho collaborato per quasi tutto il 2019 tramite agenzia interinale, adesso dico basta! Tutti noi abbiamo fatto sacrifici per arrivare a superare un concorso, abbiamo dedicato tempo e soldi! Abbiamo diritto ad avere il posto di lavoro con un contratto a tempo indeterminato! Sono la 340a al San Gerardo di Monza, la 630a nel Rhodense e la 1240 al Niguarda! Ho accettato di lavorare anche con contratti ridicoli di 1 settimana… addirittura 1 giorno! Ora basta, siamo in graduatoria, siamo idonei, siamo pronti, fateci lavorare!
C'è poi la terza opzione, ovvero l'Asl che ti chiama direttamente, senza ricorrere all'agenzia interinale, per offrirti contratti Co. Co. Co. di 270 ore. A raccontarlo è Giulia:
Io sono in graduatoria a Piacenza. Graduatoria di 350 persone ferma a 31 per indeterminato e a 43 a determinato da un anno. L'Asl ha deciso di chiamare in modo volontario con contratti Co. Co. Co. di 270 ore
Molti degli operatori sociosanitari iscritti al concorso provengono dal Sud, preferiscono rimanere anonimi o semplici iniziali perché temono ritorsioni. Nel Sud a offrire uno sbocco professionale sono soprattutto le strutture private che “prima fanno ricerca scandagliata su di te e poi ti assumono, forse a 600€ al mese, senza diritti e con un solo giorno libero a settimana”. Anche per questo motivo gli operatori sociosanitari puntano tanto a lavorare negli ospedali del Nord Italia:
Mi ritrovo in una posizione utile in graduatoria, sono 210° ma essendomi qualificata da meno di un anno, purtroppo non ho esperienze lavorative visto che la mia terra, la Sicilia, non dà molte opportunità. Ho puntato molto su questo concorso, soldi, fatica, impegno e studio… E il fatto che si richieda personale esterno in un momento così difficile per il paese mi delude molto.
L'unica cosa che chiedo, oltre al lavoro che credo spetti a me come agli altri, è poter dare un contributo alla sanità in questo momento di profonda crisi. Perché continuare a ricorrere a queste agenzie esterne se esiste una graduatoria?
Ci sarebbe, infine, una quarta opzione, ovvero tornare a investire su personale qualificato, interno, sempre indispensabile, con o senza emergenza, come si richiede a un Paese civile.