video suggerito
video suggerito
Covid 19

Operai in sciopero da Brescia al Piemonte: “Non siamo carne da macello”

“Non siamo carne da macello”: operai in sciopero nelle fabbriche del Nord Italia – da Brescia al Piemonte, da Mantova a Bologna – per chiedere maggiore sicurezza sul posto di lavoro dopo le ultime misure del governo per il contenimento del coronavirus. Nelle aziende che non hanno fermato la produzione i lavoratori chiedono garanzie per la loro salute.
A cura di Simone Gorla
6.520 CONDIVISIONI
I dipendenti della Unilever di Casalpusterlengo, dove lavora il paziente 1 del coronavirus
I dipendenti della Unilever di Casalpusterlengo, dove lavora il paziente 1 del coronavirus
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

"Non siamo carne da macello": è stata una mattinata segnata da scioperi spontanei in diverse fabbriche della provincia di Brescia che non hanno fermato la produzione e sono rimaste aperte malgrado l'emergenza coronavirus.

Scioperi nelle fabbriche del bresciano e a Mantova

Operai e Rsu aziendali chiedono la sospensione dell'attività per 15 giorni. "Stiamo discutendo con le aziende – ha spiegato il segretario della Cgil di Brescia Francesco Bertoli -. Ci sono aziende che per motivi di commesse legate a penali sono in difficoltà e non possono sospendere la produzione. Il nostro obiettivo è quello di riuscire ad ottenere quantomeno delle riduzioni di orario per garantire la sicurezza agli operai". A Mantova sciopero alla Corneliani.

Operai si fermano anche in Piemonte e a Bologna

I dipendenti costretti ad andare a lavorare anche dopo le ultime misure restrittive del governo hanno protestato questa mattina in molte province del Piemonte. Nelle fabbriche di Asti, Vercelli e Cuneo sono in corso fermate e scioperi con adesioni altissime. Lo rende noto la Fiom Cgil Piemonte. "In queste ore nelle fabbriche si stanno determinando confusione e panico anche perché si registrano i primi casi di contagio che, in alcuni casi, non vengono resi pubblici dalle aziende" spiega il segretario generale del sindacato piemontese, Vittoria De Martino.

I primi scioperi dell'area bolognese hanno riguardato la Toyota e la Bonfiglioli Riduttori. "C'é un'enorme tensione da stamattina", conferma il segretario cittadino della Fiom, Michele Bulgarelli: "Stiamo verificando postazione per postazione che le condizioni di sicurezza vengano rispettate: alcune aziende si stanno fermando, si aspettano gli ammortizzatori sociali", ha spiegato, bocciando le scelte del Governo "che gettano sulle spalle delle persone che lavorano una situazione difficilissima da gestire".

6.520 CONDIVISIONI
32831 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views