Coronavirus, Niccolò ringrazia lo Spallanzani: ‘Con precauzioni si può evitare contagio’
Il giovane Niccolò, il ragazzo di 17 anni che era rimasto bloccato a Wuhan, epicentro del contagio da coronavirus, e dimesso dopo la quarantena allo Spallanzani, ha voluto ringraziare il personale della struttura sanitaria romana per le cure ricevute durante il periodo di degenza. Il 17enne era stato rimpatriato lo scorso 15 febbraio, dopo due tentativi annullati perché presentava febbre; dopo il volo era stato trasferito allo Spallanzani per la quarantena. In Italia era stato sottoposto ai test per verificare il contagio da coronavirus, che avevano dato esito negativo.
"Volevo ringraziare tutta la dirigenza e il personale dello Spallanzani – si legge nella lettera di Niccolò – che in queste due settimane mi ha assistito e tutte quante le istituzioni che hanno reso possibile il mio rientro in Italia (Ministri, Farnesina, Regione Lazio, Ambasciata d'Italia a Pechino, Intercultura) e tutti i volontari di Wuhan. Io adesso sto bene, sono contento di poter ritornare a casa da parenti e amici. Quello che mi sento di dire, avendo vissuto questa esperienza, è che con le dovute precauzioni si possono evitare i contagi".
Niccolò era arrivato alle 7 del mattino del 15 febbraio nella base di Pratica di Mare con un aereo militare proveniente dalla Cina. Ad attenderlo sulla pista, oltre ai genitori, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Parole di gratitudine erano arrivate anche dai genitori del ragazzo che, prima delle dimissioni, avevano raccontato che in ospedale "è diventato il figlio di tutti e non gli è mancato nulla. Siamo sempre stati in contatto con gli operatori sanitari – hanno aggiunto – che ci hanno sempre informato di tutto".