Morto a 92 anni l’architetto Vittorio Gregotti: progettò lo stadio di Genova e lo Zen
È morto all'età di 92 anni l'architetto Vittorio Gregotti. Era ricoverato alla clinica San Giuseppe di Milano per le conseguenze di una polmonite e sarebbe scomparso a causa di complicanze causate dal coronavirus. Nato a Novara il 10 agosto 1927, Gregotti è riconosciuto come uno dei grandi urbanisti e teorici dell’architettura in Italia e all'estero. Lungo l'elenco delle opere da lui progettate: lo stadio olimpico di Barcellona e l'impianto Luigi Ferraris di Genova, ma anche il Campus dell'Università della Calabria a Rende (vicino Cosenza) e il controverso quartiere residenziale Zen a Palermo.
Vittorio Gregotti: gli studi e le prime esperienze lavorative
Gregotti iniziò a lavorare ancora prima di laurearsi: la prima esperienza fu nello studio dei fratelli Perret nel 1947. La laurea in Architettura arrivò nel 1952 al Politecnico di Milano. In seguito Gregotti lavorò nell'importante studio Bbpr, gruppo di architetti italiani costituito nel 1932 da Gian Luigi Banfi, Lodovico Barbiano di Belgiojoso, Enrico Peressutti ed Ernesto Nathan Rogers. Proprio quest'ultimo è sempre stato considerato da Gregotti come il suo maestro. Dop o varie esperienze professionali, Vittorio Gregotti creò il suo studio, il "Gregotti associati international", nel 1974. Tra i tanti lavori da lui progettati c'è anche il controverso quartiere Zen di Palermo, del 1969. L'area è diventata poi simbolo di degrado e il collega di Gregotti, Massimiliamo Fuksas, ne ha proposto la demolizione: Gregotti ha da sempre dato al colpa del fallimento del progetto abitativo alle infiltrazioni mafiose nella fase di appalto. Uno degli ultimi progetti a cui ha lavorato l'architetto, invece, è stata la ristrutturazione del Teatro Fonderia Leopolda, a Follonica, in provincia di Grosseto, ricavato da un'ex fabbrica.