Moglie e marito positivi al Coronavirus evadono da Codogno per andare a sciare in Trentino
Incuranti delle centinaia di appelli arrivati da ogni parte negli ultimi giorni un uomo e una donna di Codogno, focolaio del coronavirus e zona rossa da ormai 15 giorni, hanno deciso di "evadere" per concedersi qualche giorno di vacanza sulla neve in Trentino, dove hanno una seconda casa di proprietà. Protagonista dell'incredibile vicenda è stata una coppia di coniugi, che ora rischia una segnalazione ai Nas dei carabinieri per essersi allontanata senza permesso dalla zona di provenienza. I due sono stati sottoposti al tampone al pronto soccorso di Trento, dove sono giunti con tosse e raffreddore. Le autorità sanitarie trentine hanno già contattato quelle lombarde per avviare il trasferimento della coppia a casa. “Le regole devono essere rispettate”, ha commentato il presidente della provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti. “Siamo in continuo contatto con i Nas – ha aggiunto -. Se ci sono sanzioni da fare le faremo, perché questo è un comportamento irresponsabile”.
Malgrado le raccomandazioni del governo e degli scienziati continuano a verificarsi episodi gravi e irresponsabili. Alcune vie dello shopping milanese oggi sono state prese d'assalto nonostante gli inviti a non frequentare luoghi affollati; stessa cosa per le piste da sci dove, nonostante le raccomandazioni delle autorità a evitare assembramenti e a mantenersi ad almeno un metro di distanza dagli altri, si sono recati migliaia di appassionati. Nella giornata di sabato 7 marzo migliaia di sciatori hanno riempito le piste del Trentino, creando code agli impianti di risalita, come è accaduto nelle stazioni sciistiche del Passo del Tonale, Madonna di Campiglio, Andalo, Paganella e Val di Fassa. Molti i turisti provenienti da Lombardia e Veneto. A differenza dell’Alto Adige, dove l’accesso alle telecabine è stato contingentato, per il momento in Trentino non sono in vigore misure analoghe.