video suggerito
video suggerito
Covid 19

I dati sul Coronavirus a Milano adesso fanno paura: 634 contagiati in un giorno solo

Il coronavirus inizia a fare paura a Milano. Nel capoluogo lombardo sono 1378 le persone contagiate, con un incremento di 287 casi in un solo giorno. In tutta la provincia di Milano i casi sono 3278, con un incremento giornaliero di 634 contagi. “Dati particolarmente preoccupanti”, ha detto l’assessore al Welfare Giulio Gallera. E il governatore Fontana chiede al governo un’ulteriore stretta, con la chiusura degli studi professionali e degli uffici pubblici e il blocco dei cantieri.
A cura di Francesco Loiacono
11.363 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Il Coronavirus colpisce sempre di più Milano, città che finora era stata interessata solo marginalmente (soprattutto in relazione alla popolazione) dall'epidemia. Gli ultimi dati diffusi oggi, giovedì 19 marzo, dall'assessore al Welfare della Lombardia Giulio Gallera sono "particolarmente preoccupanti", come lui stesso ha detto nel corso della consueta conferenza stampa. Le persone contagiate da Covid-19 a Milano città sono 1378: in tutta la provincia i contagiati sono 3278. Se i numeri sono ancora relativamente bassi, specie se confrontati con quelli di Bergamo (4648) e Brescia (4249), le due province più colpite, a spaventare è l'incremento di casi in una sola giornata. A Milano città si sono registrati 287 casi in un giorno, che se si estende lo sguardo a tutta l'area metropolitana salgono fino a 634 casi in più al giorno. E d'altronde proprio nell'area metropolitana di Milano, a Mediglia, si sono verificati casi drammatici come quello di una casa di cura per anziani dove tutti gli ospiti presenti risultano contagiati dal virus, e 44 anziani sono morti nel corso delle ultime settimane, anche se non tutti per complicazioni legate al Covid-19.

Gli esperti cinesi: Troppa gente in giro, dovete chiudere tutto

Perché crescono i contagi a Milano? Al di là della progressione naturale del virus, anche perché la città continua a essere chiusa solo a metà: le metro e i mezzi pubblici continuano ad essere affollati specie nelle ore di punta, in strada continuano a vedersi imperterriti runner che, confidando anche nelle regole che lo consentono, vanno a correre sui Navigli o in quei parchi ancora aperti (quelli non recintati) anziché stare a casa, come il governatore della Lombardia Attilio Fontana continua a ripetere a tutti. L'inopportuno dinamismo della città, forse ancora un'eco di quel "milano non si ferma" di cui in futuro si dovrà discutere, è stato notato oggi perfino dal vice presidente della Croce rossa cinese, che in un punto stampa fatto assieme al governatore lombardo si è detto stupito dalla quantità di gente vista in giro per Milano: "Servono misure più rigorose. Dovete chiudere tutto per salvare le vite – ha spiegato il delegato cinese che ha vissuto il dramma di Wuhan – non abbiamo una seconda scelta".

Fontana chiede un'ulteriore stretta al governo

Da qui anche le richieste di un'ulteriore "stretta" nelle misure di contenimento del virus avanzate da Fontana al presidente del Consiglio Giuseppe Conte nel corso di una telefonata: "Massiccio utilizzo dell’Esercito come presidio, insieme alle forze dell’ordine, per garantire il ferreo rispetto delle regole vigenti, partendo dalle ‘corsette' e dalle passeggiate in libertà, la chiusura degli studi professionali e degli uffici pubblici, salvo per le attività indifferibili, il fermo dei cantieri. E, ancora, un’ulteriore limitazione delle attività commerciali". Richieste a cui sarà importante dare presto un seguito, per far sì che a Milano non si verifichino le stesse, drammatiche scene che si sono viste ieri a Bergamo, con l'esercito che trasportava per strada le bare che il cimitero e il forno crematorio non riusciva a smaltire.

11.363 CONDIVISIONI
32834 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views