Medici di base Lombardia: “Diffusi dati su Coronavirus inattendibili, forse per celare responsabilità”
Dura lettera aperta dei medici di base della Lombardia alle istituzioni regionali e nazionali. Nel mirino i dati ritenuti "sempre più inattendibili" sull'emergenza Coronavirus comunicati dalle autorità nel corso dei quotidiani punti stampa (quello della Protezione civile a livello nazionale e dell'assessore al Welfare Giulio Gallera per quanto riguarda la Lombardia). Un problema sollevato anche da Fanpage.it, a proposito nello specifico della Lombardia: "Tutti i numeri non sono reali – spiega la segretaria della Federazione dei medici di medicina generale della Lombardia, Paola Pedrini, a Fanpage.it -, non c'è una logica nella descrizione. I numeri dei ricoveri, ad esempio, hanno un trend che non sta aumentando perché i posti letto sono pieni. Queste polmonite richiedono un tempo di ricovero molto lungo, anche tre settimane se non di più, quindi i posti non si liberano così velocemente. La gente in più accede di meno al pronto soccorso, un po' perché ha paura, ma anche perché i criteri per accedere al 112 sono molto stretti, quindi se non c'è un'insufficienza respiratoria vengono tutti lasciati sul territorio, a casa.
Il rischio è che i dati traggano in inganno l'opinione pubblica
Il rischio, esplicitato nella lettera aperta è quindi che questi dati comunicati dalle autorità traggano "in inganno l’opinione pubblica: sta passando un messaggio sbagliato, veicolato anche da alcuni dirigenti delle aziende sanitarie: diminuiscono gli accessi al Ps quindi la gente ha paura di andarci o i medici di famiglia li mandano troppo tardi". La Fimmg prosegue: "Chi di noi sta lavorando in prima linea non si può permettere il lusso della chiacchiera: è assolutamente chiaro che la gente ci andrebbe al volo in ospedale quando sta male, ma i servizi di emergenza urgenza non ce la fanno a garantire tutti i ricoveri perché posti comunque non ce ne sono: i letti non si liberano". Stanno anche aumentando i dati dei positivi non ricoverati perché, dopo il cambio di strategia operato da alcuni giorni in Lombardia (con tamponi anche a mono sintomatici e al personale sanitario) da qualche giorno i tamponi "si fanno ai ricoverati e agli operatori sanitari sintomatici, che sono quasi tutti ovviamente positivi anche se con pochi sintomi". Si tratta però, spiega la Fimmg, di "numeri falsi perché riferiti ai soli operatori sanitari e non alla popolazione intera".
Non vorremmo che confusione servisse a nascondere le responsabilità
La domanda finale è un duro attacco a chi sta gestendo l'emergenza Coronavirus in Lombardia e in Italia: "Ci chiediamo se chi gestisce i numeri è solo incompetente, se vive in un universo parallelo o se ci sta marciando. Non vorremmo che la confusione sui dati servisse a nascondere la responsabilità dei generali nella Caporetto della sanità pubblica italiana".