"Come infermiere ammetto che la paura è tanta, ma non abbiamo paura di entrare in contatto con il virus, ma di poter accidentalmente contagiare quelle che sono le persone a noi più vicine e più care. Perché noi a casa non possiamo stare. E tutto questo mi fa riflettere.
Prima del coronavirus quando venivano tagliati i posti letto nelle rianimazioni, quando i concorsi per infermieri erano bloccati, quando medici e infermieri emigravano all’estero per una paga decente dov’era la politica? Finita quest’emergenza cambierà davvero qualcosa? Oppure la classe dirigente tornerà a far finta di nulla continuando a togliere fondi alla sanità?
È facile ora dare degli eroi a infermieri e medici, ma i ringraziamenti e gli elogi servono a poco se un domani non cambierà qualcosa e non ci sarà una presa di coscienza sul fatto che per anni è stato fatto un vero e proprio stupro della sanità pubblica.
Non so quanti di voi sarebbero disposti per 1500€, con neanche 40€ lordi di indennità di rischio infettivo al mese, a fare quello che stiamo facendo con così tanto sacrificio ed efficenza".