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L’ordinanza del ministero della Salute anti Coronavirus: “Quarantena di 14 giorni se tornati dalla Cina”

Un’ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale di oggi, sabato 22 febbraio, ed entrata subito in vigore, obbliga le Autorità sanitarie locali ad applicare la quarantena per gli individui che hanno avuto rapporti diretti con persone contagiate da Coronavirus. La sorveglianza speciale durerà 14 giorni. Inoltre, tutti coloro che sono tornati in Italia nelle ultime due settimane dopo essere stati in Cina, devono comunicarlo all’Autorità sanitarie locali per essere mesi sotto sorveglianza.
A cura di Filippo M. Capra
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Un'ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza, (qui il link del sito del ministero), pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale di oggi, sabato 22 febbraio, ed entrata subito in vigore, obbliga le "Autorità sanitarie territorialmente competenti di applicare la misura della quarantena con sorveglianza attiva, per quattordici giorni, agli individui che abbiano avuto contatti stretti con casi confermati di malattia infettiva diffusiva COVID-19″.

L'ordinanza: Comunicare se si è arrivati in Italia dalla Cina negli ultimi 14 giorni

Inoltre, nella stessa ordinanza, viene "fatto obbligo" a tutti coloro che siano arrivati in Italia negli ultimi quattordici giorni dopo "aver soggiornato nelle aree della Cina interessate dall'epidemia". Le medesime devono comunicare al Dipartimento di prevenzione dell'azienda sanitaria locale del rientro dal Paese orientale. Dopodiché, sarà compito dell'azienda sanitaria di riferimento di sorvegliare attivamente l'individuo e di considerare "misure alternative di efficacia equivalente" in caso di "presenza di condizioni ostative".

Due nuovi casi di Coronavirus in Lombardia a Como e Cremona

In Lombardia almeno 28 persone risultano contagiate, mentre in totale sono 33 i casi accertati tra Lombardia e Veneto. Sono due finora le vittime accertate. Il pensionato Adriano Trevisan, nel Padovano, e una donna deceduta in Lombardia, collegata ai casi di Codogno. Tutto è partito dal ‘paziente uno', un 38enne di Codogno che avrebbe contratto il virus da un amico, un manager che era stato in viaggio in Cina e con cui ha cenato più volte tra fine gennaio e inizio febbraio. Da lui il virus è passato alla moglie, a un amico con cui faceva attività sportiva, a tre pensionati del paese, e a otto tra operatori sanitari e pazienti dell'ospedale dove si era recato due volte con febbre, prima di essere ricoverato in terapia intensiva. Nelle ultime ore sono arrivati i risultati dei tamponi di colleghi, parenti e contatti del primo contagiato. Nuovi casi si sono registrati nelle ultime ore anche a Como e Cremona. Nei comuni dell'area del Lodigiano oltre 50 mila persone sono in isolamento come previsto da un'ordinanza del ministero della Salute e di Regione Lombardia. Chiusi uffici pubblici e aziende, scuole e attività commerciali. Annullati tutti gli eventi pubblici. Trenord ha annunciato che il servizio ferroviario è sospeso in tutte le stazioni nell'area in quarantena.

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