Ha finto di entrare nella zona rossa di Codogno, centro del focolaio di coronavirus che per primo ha acceso l'allarme sulla diffusione del virus anche in Italia. Lo youtuber Social Boom ha pubblicato alcune storie su Instagram in cui lasciava intendere di essere entrato all'interno della cittadina lombarda, superando quindi i checkpoint che impediscono alle persone di entrare e uscire dalla zona rossa. Non era vero: lo youtuber ha girato il video all'esterno spacciandolo poi come contenuto realizzato a Codogno. Una fake news, insomma, che è costata cara a Social Boom: dopo la richiesta di approfondimenti da parte della Procura di Lodi, lo youtuber è stato denunciato.
Tradito dalle storie Instagram, quindi, proprio le stesse che lui utilizza nei suoi video su YouTube per parlare di altre celebrità, televisive e non, puntando a un gossip basato sulla ripresa di storie e contenuti social dei personaggi più famosi. Ieri, però, Social Boom è uscito dal suo settore per cavalcare il polverone mediatico generato dalla diffusione del coronavirus e pubblicare alcuni video nei quali lasciava intendere di essersi intrufolato all'interno di Codogno, violando quindi la zona rossa e i divieti di accesso ad una zona pericolosa.
Cosa ha fatto Social Boom
"Secondo me non è così grave come la fanno sembrare" spiega lo youtuber in una storia precedente a quelle incriminate. "Come vi avevo promesso, stiamo per andare a Codogno, il centro dell'epidemia del coronavirus in Italia, a vedere cosa sta realmente succedendo". Nelle storie successive lo youtuber racconta il percorso verso la zona rossa, ripentendo più volte che non è uno scherzo e sottolineando di stare "realmente provando ad entrare". Poi vengono promessi, il giorno successivo, i "filmati esclusivi girati all'interno". È qui che inizia la finzione: Social Boom mostra una serie di video in cui "scavalca i checkpoint accedendo alla zona rossa", per poi spiegare di aver "girato dentro al paesino" e di essersi nascosto da una macchina della polizia. Poi un'altra bufala: "Non è vero che non si può entrare, la polizia ci ha detto che si può accedere tranquillamente, ma poi non si può uscire per 14 giorni".
Le storie pubblicate dallo youtuber hanno fatto scattare i controlli della polizia che, su richiesta della Procura di Lodi, ha scoperto la reale natura di video: Social Boom non ha forzato nessuno dei 35 checkpoint che circondano la zona rossa ma si trovava a Guardamiglio, appena fuori dalla zona vietata. Insomma, non ha aggirato nessun controllo ma si è inventato tutto. Lo youtuber è stato quindi denunciato per l'articolo 656, ovvero "pubblicazione o diffusione di notizie false, esagerate o tendenziose, atte a turbare l'ordine pubblico".