Coronavirus, l’esperto Palù: “Siamo in una fase in cui non importiamo il virus, ma ‘nasce’ in Italia”
"Siamo passati da una fase di importazione ad una di diffusione autoctona del virus, com'era avvenuto ad esempio in Veneto per la West Nile. È un salto importante". Lo ha detto il professor Giorgio Palù, ordinario di microbiologia e virologia all'Università di Padova, presidente uscente delle società europea e italiana di virologia, contatto telefonicamente dall'Ansa. Il professore ha commentato così gli ultimi casi di contagio registrati in Italia, che è il Paese in Europa in cui si è registrato fino ad ora il più alto numero di contagi.
Questa mattina è arrivata la notizia di una seconda vittima italiana: si tratta di una donna, residente in Lombardia, con sospetto coronavirus. Era ricoverata in ospedale, ma non si sa ancora in quale struttura. Era in attesa del test dopo il ricovero per polmonite. Intanto continua a crescere il numero delle persone colpite dal Covid-19. Nella notte altri due positivi: uno a Cremona, un uomo di Sesto Cremonese ricoverato da 5 giorni nel reparto di pneumologia dell'ospedale di Cremona, e un altro in Veneto, a Dolo. Sempre in Veneto si è registrato il primo morto in Italia: era un pensionato 78enne, Adriano Trevisan, che era ricoverato in ospedale a Padova. Intanto sono arrivati a Pratica di Mare i 19 italiani a bordo della Diamond Princess rimpatriati dal Giappone: per loro scatta ora la quarantena alla Cecchignola. A Breve si terrà un nuovo vertice in Protezione Civile con il premier Giuseppe Conte.
"Adesso – ha detto ancora il professor Palù – bisogna capire se questi rimarranno casi isolati o se si tratta di un'endemia, perlomeno in Lombardia e Veneto".
"La diffusione, come si è visto – ha aggiunto Palù – è anche nella fase asintomatica, e questa non è una novità per le infezioni trasmesse attraverso le vie aeree. Se proseguirà bisognerà assumere decisioni più drastiche, come l'isolamento".
"Finora c'erano 26 paesi tutti con casi di importazione del virus. Adesso cominciano i casi di focolai autoctoni, come avvenuto in Corea, in Iran e, da ultima, in Italia. Se proseguirà questa incidenza – ha concluso Palù – è chiaro che l'Oms dovrà dichiarare la pandemia".