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Coronavirus, l’esperto: “Al mondo nessun bambino è finito in terapia intensiva”

Una buona notizia per i bambini. Secondo Michele Usuelli, medico in terapia intensiva neonatale all’Ospedale Mangiagalli di Milano, finora nessun bambino è stato ricoverato in un reparto di terapia intensiva dopo aver contratto il coronavirus. “I piccoli di ammalano molto raramente e le loro condizioni non si aggravano praticamente mai”.
A cura di Davide Falcioni
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Nessun bambino al mondo ad oggi è stato ricoverato in terapia intensiva per aver contatto il coronavirus: i piccoli di ammalano molto raramente e le loro condizioni non si aggravano praticamente mai. A sottolinearlo è Michele Usuelli, medico in terapia intensiva neonatale all'Ospedale Mangiagalli di Milano, nonché membro di giunta dell'Associazione Luca Coscioni e Consigliere Regionale in Lombardia (per +Europa/Radicali) che ha partecipato come ospite al programma web "Agenda Podcast" curato dall'Associazione Coscioni.

Per quanto riguarda le donne in gravidanza, spiega l'esperto, "c'è poca letteratura sul tema e la casistica ridotta registrata finora nel mondo non ha consentito l'espressione di valutazioni ponderate. Le donne, tutte cinesi che comunque hanno proseguito la gravidanza in isolamento e senza complicazioni legate al virus, hanno messo alla luce un bimbo sano con tampone negativo. Ad oggi non c'è evidenza di trasmissione in utero dell'infezione da madre a neonato".

In merito all'allattamento "la medicina si divide tra chi non esclude l'approccio naturale e chi invece sostiene maggiormente la pratica artificiale. In Lombardia è stato attrezzato un reparto dedicato per le donne incinta positive e coloro che durante la gravidanza sviluppano sintomatologia". Infine, tornando al contagio tra i bambini, "è certificato che si ammalino molto raramente e sviluppano la malattia in forma lieve. C'è da sfatare il falso mito sul fatto che trasmettano il contagio più facilmente, non sono untori. Al momento non risultano, nel mondo, bambini in terapia intensiva. L'unico caso registrato a Bergamo – conclude Usuelli – riguarda un bimbo curato in questo reparto solo per motivi logistici. Si è trattato dunque di una fake news".

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