L’aiuto di Cuba alla Lombardia: atterrati a Malpensa 52 tra medici e infermieri
L'emergenza Coronavirus sta travolgendo non solo i confini fisici, ma anche quelli ideologici. L'esempio più emblematico è una foto scattata nel pomeriggio di oggi, domenica 22 marzo, all'aeroporto di Milano Malpensa: ritrae un gruppo di medici infermieri cubani con tanto di bandiera del loro Stato, accanto agli esponenti della giunta leghista della Lombardia, il vice presidente Fabrizio Sala (di Forza Italia), l'assessore regionale alla Protezione civile Pietro Foroni (della Lega) e il sottosegretario alla Presidenza di Regione Lombardia con delega ai Rapporti con le delegazioni internazionali, l'azzurro Alan Christian Rizzi.
Andranno all'ospedale da campo di Crema attivo da martedì prossimo
I 37 medici e i 15 infermieri cubani sono la delegazione che il Paese del Centro America ha inviato in soccorso alla Lombardia, alle prese con la più grave emergenza sanitaria dal Dopoguerra: 27.206 le persone ad oggi positive al Covid-19, 3.456 quelle purtroppo decedute. Nel mezzo, una situazione critica in diversi ospedali nei territori maggiormente colpiti dal contagio, come l'ospedale di Crema. Ed è proprio lì che i medici cubani andranno per rendere operativo l'ospedale da campo che è stato allestito dall'Esercito italiano. "Domani ci sarà la condivisione dei protocolli – ha spiegato l'assessore al Welfare Giulio Gallera nel corso della quotidiana conferenza stampa – da martedì l'ospedale sarà operativo, con un grande sollievo per il Maggiore di Crema dove il pronto soccorso è ormai diventato un reparto di degenza per malati di Covid-19".
Medici cubani giunti in Italia in maniera unita e solidale
Il presidente Attilio Fontana ha telefonato all'ambasciatore cubano in Italia, Josè Carlo Rodriguez Ruiz, per ringraziare Cuba per la grande disponibilità ad aiutare la Lombardia. "Sono qui anche a nome del presidente Fontana – ha sottolineato il vicepresidente Sala dall'aeroporto di Malpensa – per accogliere questa importante delegazione che certamente contribuirà in maniera forte e decisiva per sostenere tutti coloro che sono in prima linea da giorni per contrastare la diffusione del virus". "Considerando anche e soprattutto le nuove strutture da campo che ospiteranno ospedali – ha aggiunto l'assessore Foroni – e con il crescere dei posti letto di terapia intensiva nei nostri nosocomi accogliamo questi medici che sono venuti in maniera convinta forte unita e solidale per darci una mano a fronteggiare una situazione complicata”.
Del gruppo di medici fanno parte un capo di brigata, il dott. Carlos Pérez Días, direttore dell'ospedale ‘Joaquín Albarrán', a L'Avana, un responsabile della logistica e del coordinamento, 35 medici, di cui 23 specialisti in medicina generale integrale (MGI), 3 pneumologi, 3 intensivisti, 3 specialisti in malattie infettive e 3 specialisti di emergenza. Insieme a loro 15 infermieri, di cui 7 intensivisti e 8 specializzati in emergenze. In totale, la brigata è composta da 52 esperti, con esperienza nelle emergenze sanitarie in vari paesi, alcuni dei quali anche nel confronto con l'epidemia di Ebola nel 2014 in Africa.