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Covid 19

La terza vittima italiana di Coronavirus è Angela Denti Tarzia, 68 anni: era ricoverata a Crema

La seconda vittima lombarda del Coronavirus, terza persona a perdere la vita in Italia in seguito al contagio, è Angela Denti Tarzia, 68 anni, di Trescore Cremasco. Da alcuni giorni era ricoverata all’ospedale di Crema. “La salute era già molto compromessa”, ha spiegato l’assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera.
A cura di Simone Gorla
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La seconda vittima lombarda del Coronavirus, terza persona a perdere la vita in Italia in seguito al contagio, è Angela Denti Tarzia. Aveva 68 anni ed era ricoverata da cinque giorni nel reparto di Oncologia dell'ospedale di Crema. Le sue condizioni di salute erano già molto compromesse.

La terza vittima italiana del Coronavirus era ricoverata in ospedale a Crema

La donna, classe 1952, era residente a Trescore Cremasco: vedova e mamma di 3 figli era ricoverata dal 18 febbraio in nosocomio. "È una signora anziana che era ricoverata in oncologia all'ospedale di Crema con una situazione molto compromessa", le parole dell'assessore lombardo al Welfare, Giulio Gallera, in conferenza stampa. Prima di essere ricoverata nel nosocomio di Crema, era stata anche all'ospedale di Cremona. Questo rende più complesso ricostruire i suoi legami con altri pazienti malati.

Sale a 112 il totale dei contagi in Lombardia

Sono 112 le persone che finora sono risultate positive al virus in Lombardia. Di queste 53 sono ricoverate in ospedale (17 sono in terapia intensiva). I casi si riscontrano ormai in quasi tutta la Regione.  Sono tre a Bergamo, 14 a Cremona, 49 a Lodi, uno a Monza, due a Milano, sei a Pavia, uno di Sondrio e 36 da verificare. "È una polmonite aggressiva, ma circa metà delle persone la supera senza particolari problemi, molti altri ci riescono con una cura farmacologica, poi ci sono altre persone per cui è necessario qualcosa di più", ha spiegato Gallera.

La virologa Ilaria Capua: Serve uno sforzo di responsabilità collettiva

La virologa Ilaria Capua ha spiegato a Fanpage.it come sia ora necessario "il più grosso sforzo di responsabilità collettiva della nostra Storia" perché "il problema vero di questa malattia è infatti che si infettino tantissime persone contemporaneamente". Non c'è da stupirsi, ha sottolineato la scienziata, che il contagio sia arrivato a noi. "Non c’è tempo per fake news, teorie del complotto, negozionismo – ha avvertito -. È un’emergenza sanitaria, questa, che non riguarda noi come singoli, ma che ci riguarda come comunità e come sistema Paese. Noi dobbiamo essere parte della soluzione e non parte del problema".

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