La Bielorussia blocca gli arrivi verso l’Italia (e il mondo) dei “bambini di Chernobyl”
Come prevedibile, l'emergenza italiana legata al Coronavirus ha indotto i Paesi esteri ad invitare i propri cittadini a rimandare le vacanze nel Belpaese, oltre a suggerire a chi ne sta facendo ritorno di stare in auto-isolamento per 14 giorni. Tra le nazioni che stanno limitando l'uscita verso l'Italia dei propri concittadini, c'è anche la Bielorussia, che da anni collabora con diversi Stati nel mondo per il risanamento dei cosiddetti "bambini di Chernobyl", ovvero quei bambini che sono nati e vivono in zone fortemente colpite dalle piogge acide dopo l'esplosione del reattore 4 della centrale nucleare della cittadina ucraina.
La Repubblica di Bielorussia: Sospese le uscite all'estero dei bambini per il risanamento
Ora, vista l'emergenza globale da contagi di Coronavirus, la Bielorussia ha momentaneamente sospeso l'arrivo dei bimbi. Come comunicato dal Dipartimento per gli Aiuti umanitari della Repubblica di Bielorussia, infatti, "tenendo presente la continua diffusione del Coronavirus in tutto il mondo, e che si avvicinano le vacanze primaverili, vengono sospese le uscite dei bambini all'estero per il risanamento". Il Dipartimento non fa riferimento ad un lasso di tempo specifico, motivo per cui è ragionevole pensare che riguardi solo gli arrivi programmati a marzo. Conseguentemente, per i cicli di maggio e giugno, le autorità bielorusse valuteranno se estendere il divieto oppure revocarlo, permettendo a tutti i bambini di raggiungere le loro "seconde famiglie" sparse per il globo.
Come funziona il programma di risanamento
Il programma di risanamento dei bambini bielorussi ha radici lontane nel tempo. Quelli che ora sono i genitori dei ragazzini che arrivano anche in Italia, sono stati a loro volta bambini aiutati a rafforzare le proprie difese immunitarie lontani dal loro territorio. Il loro soggiorno nel Belpaese è moderato grazie alla collaborazione della Repubblica di Bielorussia, la Repubblica Italiana e le onlus che si fanno carico di trovare una sistemazione di uno o più mesi per tutti coloro che vengono. I nuclei famigliari che accolgono i bambini, gli pagano viaggio, assicurazione, vitto e alloggio per l'intero soggiorno. In più, per i bambini che arrivano nei mesi invernali, le onlus si appoggiano a istituti scolastici presenti sul territorio per permettere loro di proseguire nel percorso di educazione con l'ausilio di una maestra, anch'essa bielorussa. Per la sessione estiva, invece, sono gli oratori a prestare gli spazi con rette agevolate mentre i componenti della famiglia sono a lavoro.