Italia zona protetta per rischio Coronavirus: quando si può uscire di casa e come funziona l’autocertificazione
Da questa mattina è attivo il nuovo decreto del governo per contenere e contrastare la diffusione del coronavirus, annunciato nella serata di ieri dal premier Giuseppe Conte: le misure restrittive, fino a ieri attive solo in Lombardia e in altre 14 province del Nord Italia, sono state ora ampliate all'intero Paese. Da oggi gli spostamenti sull'intero territorio dovranno essere limitati, così come si legge nel dpcm pubblicato in Gazzetta Ufficiale: "Bisogna evitare ogni spostamento di persone fisiche in entrata e in uscita dai territori, nonché all'interno degli stessi territori, salvo che per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative (non più indifferibili) o situazioni di necessità o per motivi di salute che vanno dimostrate (pena art 650 codice penale)".
Come utilizzare l'autocertificazione per spostarsi sul territorio
Questo significa che da oggi in poi tutti gli spostamenti di ogni singolo cittadino dovranno essere motivati da esigenze lavorative o situazioni di necessità o per motivi di salute: motivi che dovranno essere inseriti all'interno di un'autocertificazione da portare con sé e mostrare in caso di controllo da parte delle autorità competenti. L'autocertificazione, come specificato nel Dpcm, è necessaria per qualunque tipo di spostamento, anche quotidiano, all'interno del territorio nazionale, al di fuori del proprio comune di residenza o domicilio: quindi anche in caso di spostamenti per lavoro quotidiani qualora la sede del proprio lavoro dovesse essere in un comune diverso da quello dove si vive sarà necessaria l'autocertificazione.
Dove scaricare il modulo per l'autocertificazione
In questo senso nello stesso decreto viene consigliato, qualora possibile, a tutte le aziende di applicare per i propri dipendenti la modalità di smart working proprio per far sì che gli spostamenti si riducano al minimo: "Si raccomanda a datori di lavoro pubblici e privati di promuovere la fruizione da parte dei dipendenti di periodi di congedo ordinario o ferie, ferma restando la modalità di lavoro agile disciplinata per tutto il territorio nazionale". L'autocertificazione, qualora necessario, dovrà essere mostrata anche nelle stazioni (dove i passeggeri saranno sottoposti a termoscanner per la rilevazione della temperatura corporea) e negli aeroporti. È importante specificare che la giustificazione potrà essere compilata anche “al momento”, ovvero compilando i moduli forniti dalle forze di polizia. (Qui è possibile scaricare il modulo)
Gli spostamenti nel proprio comune di residenza
Per quanto riguarda gli spostamenti invece nel proprio comune questi potranno avvenire sempre rispettando il criterio della stretta necessità: si potrà andare a fare la spesa, si potrà andare in farmacia o anche in altre attività commerciali che potranno rimanere aperte nei giorni feriali ove necessario. Ovunque si dovrà rispettare la distanza di sicurezza tra una persona e un'altra di almeno un metro. Il gestore dell'attività dovrà garantire "un accesso ai predetti luoghi con modalità contingentate o comunque idonee a evitare assembramenti di persone, tenuto conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali aperti al pubblico, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza di almeno un metro tra i visitatori".
Come funziona per supermercati, farmacie e bar
Si potranno frequentare anche bar e ristoranti che potranno restare aperti dalle 6 alle 18: anche qui il gestore avrà l'obbligo di far rispettare la distanza i sicurezza interpersonale di almeno un metro. Discorso diverso invece nei weekend dove i rimarrano chiusi centri e commerciali e negozi di medie e grandi dimensioni (tranne farmacie e supermercati): "Nelle giornate festive e prefestive sono chiuse le medie e grandi strutture di vendita, nonché gli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali e dei mercati. La chiusura non è disposta per farmacie, parafarmacie e punti vendita di generi alimentari, il cui gestore è chiamato a garantire comunque il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro, con sanzione della sospensione dell’attività in caso di violazione". Restano vietati gli assembramenti di persone, anche all'aperto, così come scuole e università rimangono chiuse fino al 3 aprile 2020.