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Covid 19

Coronavirus, indice Rt in calo a 1,08 in Italia: cosa vuol dire e cosa cambia ora

L’indice di contagio Rt in Italia è sceso a 1,08 nella settimana 16-22 novembre, contro l’1,18 della settimana precedente, con 10 regioni che hanno già un indice inferiore a 1, ossia sono ufficialmente in discesa: è quanto emerge dal report di monitoraggio ministero della Salute-Istituto superiore di Sanità e diffuso oggi. Ecco l’elenco aggiornato.
A cura di Ida Artiaco
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La curva dei contagi da Covid-19 in Italia si sta lentamente raffreddando. A conferma di ciò, come emerge dal report con il monitoraggio settimanale dell'emergenza Coronavirus nel nostro Paese elaborato da Istituto superiore di Sanità e Ministero della Salute, nella settimana 16-22 novembre c'è l'Rt, cioè l'indice di trasmissibilità del virus, che è arrivato su base nazionale a toccare quota 1,08, in calo rispetto alla settimana scorsa, quando si era fermato a 1,18. Anche in varie regioni e province autonome si assiste ad un decremento di questo valore. Ne sono 10, che hanno già un indice inferiore a 1, ossia sono ufficialmente in discesa.

Si ricordi che l'indice Rt è l'indice di trasmissibilità del contagio da Coronavirus ed è uno dei parametri per il cambio di colore a livello territoriale così come previsto dal Dpcm del 3 novembre. In altre parole, ci dice il tasso di contagiosità del virus, un numero che indica quante persone vengono contagiate da una sola persona, in media e in un certo arco di tempo: è dunque un parametro legato a una situazione contingente, a seconda dell’efficacia delle misure di contenimento, a differenza dell'R0 (Erre con zero), che è invece un parametro utile a valutare l’andamento di un’epidemia provocata da una malattia infettiva, nella sua fase iniziale in assenza di interventi. "Nella maggior parte del territorio – sottolineano gli esperti nel report – la trasmissibilità è compatibile con uno scenario di tipo 1, in miglioramento rispetto a quello della settimana precedente ma con Rt puntuale ancora )1 nel suo valore medio in diverse Regioni/PA". In altra parole, in 13 si trovano nello scenario 1 e le altre 8 sono in scenario 2, con Rt abbastanza basso per non richiedere il posizionamento in una zona arancione, che scatta quando quel dato è tra 1,25 e 1,5 o, in una rossa, con Rt sopra 1,5. C’è solo un caso, quello della Calabria, nel quale i dati sono considerati dai tecnici “non valutabili”.

Se l'indice Rt nazionale è sceso a quota 1,08 (la settimana scorsa era 1,18), anche a livello regionale si assiste ad una significativa decrescita. Alcune di queste sono sotto l'1, vuol dire che la curva dell'Rt sta scendendo, altre comunque ci sono molto vicine. Ecco, di seguito, i dati aggiornati regione per regione:

  • Abruzzo 1,06 (1,32 la settimana scorsa)
  • Basilicata 1,21 (1,46)
  • Calabria 0,92 (1,06)
  • Campania 1 (1,11)
  • Emilia-Romagna 1,07 (1,14)
  • Lazio 0,88 (0,82)
  • Liguria 0,76 (0,89)
  • Lombardia 1,17 (1,15)
  • Piemonte  0,84 (1,09)
  • Provincia Bolzano 1 (1,16)
  • Provincia Trento 0,81 (1,03)
  • Puglia 0,99 (1,24)
  • Sardegna 0,71 (0,79)
  • Sicilia 1,04 (1,14)
  • Toscana 1,2 (1,31)
  • Umbria 0,74 (1,06)
  • Val d'Aosta 0,99 (1,14)
  • Marche 0,93 (1,17)
  • Molise 1,17 (0,94 )
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