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Covid 19

Altri contagi da Coronavirus in Italia, test positivi in ospedale a Schiavonia

Dopo i contagi accertati in Lombardia e in Veneto col primo decesso di un uomo di 77 anni nel Padovano, proprio in Veneto alcuni test effettuati su possibili contagiati sarebbero risultati positivi. Le positività infatti sarebbero state riscontrate tra i tamponi già effettuati all’interno dell’ospedale di Schiavonia, in provincia di Padova, dove è deceduto Adriano Trevisan.
A cura di Antonio Palma
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È destinato ad allagarsi il focolaio di coronavirus SARS-CoV-2 in Italia, Dopo i  contagi accertati ieri in Lombardia e in Veneto col primo decesso di un uomo di 77 anni nel Padovano. Proprio in Veneto infatti alcuni test effettuati su possibili contagiati sarebbero risultati positivi anche in assenza di sintomi specifici. Le positività infatti sarebbero state riscontrate tra i tamponi già effettuati all'interno dell'ospedale di Schiavonia, in provincia di Padova, dove è deceduto Adriano Trevisan, prima vittima italiana del virus. Lo apprende l'ANSA da fonti qualificate che parlano di  un campione non piccolo di pazienti. I tamponi effettuati ovviamente sono stati inviati ai centri specializzati per una controprova e la certezza della positività si potrà avere solo nelle prossime ore dalle fonti sanitarie della Regione.

Dopo la positività del 77enne con il conseguente decesso di Adriano Trevisan, nell'ospedale di di Schiavonia era scattata subito l’emergenza massima. In tutta la struttura sono scattate le massime misure di emergenza: L’ospedale è stato subito chiuso intorno alle 17, tutte le attività con ingresso programmato sono state sospese fino a nuovo ordine e sono stati ordinati test coronavirus su circa 600 persone tra pazienti e personale sanitario in servizio. Chi era all’interno dell’ospedale è rimasto bloccato quando è scattata la chiusura d’emergenza, compresi gli  addetti alle pulizie.

All’interno l’ordine tassativo di usare le mascherine per tutti e all’esterno un cordone di forze dell’ordine ha impedito l’accesso a chiunque non fosse un medico infermiere in servizio. Anche chi aveva smontato nelle ore precedenti è stato richiamato per i test così come il personale in servizio sull’ambulanza che ha prelevato uno dei due pazienti a Vo’. In caso di positività accertata, per tutti scatta la quarantena obbligatoria, per chi risulta negativo ai test negatavi, invece, ci saranno 14 giorni di isolamento fiduciario a casa.

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