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Coronavirus, il virologo Galli: “Avremo la battaglia di Milano, e bisogna intervenire ora”

Bisogna intervenire ora per contenere il problema a Milano dove i casi sono pericolosamente in aumento. A dirlo è il virologo dell’ospedale Sacco Massimo Galli che intervenuto a “Che tempo che fa” ha spiegato che è utile fare il un’inchiesta epidemiologica delle persone positive al coronavirus così da poter tracciare e quindi contenere il virus: “Bisogna lavorare a livello territoriale e a sostegno della gente”, ha spiegato Galli.
A cura di Chiara Ammendola
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Milano nei giorni dell'emergenza coronavirus
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"Nell'area metropolitana di Milano i focolai sono sempre più evidenti: per questo essere molto preparati a combattere questa cosa con il massimo dell'efficienza", così il virologo dell'ospedale Sacco, Massimo Galli, intervenuto domenica sera, durante il programma "Che tempo che fa".  Secondo Galli è utile fare il massimo possibile dell'inchiesta epidemiologica delle persone sicuramente infettate in particolare nelle zone dove il virus non è ancora presente in maniera forte: è così si può limitare la diffusione stessa dell'infezione. Il riferimento è proprio a Milano dove ad oggi i contagi da coronavirus sono ancora limitati ma in continua crescita: secondo i numeri forniti domenica 15 marzo dalla regione Lombardia infatti i casi positivi nell'area metropolitana di Milano sono 1750, 199 in più rispetto al giorno precedente, di cui solo in città 711.

Intervenire subito per contenere il problema a Milano

"È inutile illuderci: dobbiamo cercare di contenere il problema a Milano e di essere molto preparati a combattere questa cosa con il massimo dell'efficienza", ha spiegato Galli. "Il riuscire a coordinare e mobilitare i medici di base senza mandarli allo sbaraglio è fondamentale. Raggiungere con il consiglio le case delle persone anche se non fisicamente è altrettanto fondamentale – ha continuato il virologo dell'ospedale Sacco – non si possono fare tamponi a tappeto in tutta la città ma si può lavorare per contenere ora il problema circoscrivendo bene i casi". Galli ha poi sottolineato l'importanza di agire a livello territoriale e a sostegno della gente, cosa che si sta già facendo ma che però deve essere implementato.

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In Lombardia saliti a 1200 i posti in terapia intensiva

"Con uno sforzo titanico siamo passati da 724 a 1.200 posti in terapia intensiva – ha spiegato l'assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera – abbiamo recuperato un buon margine rispetto ai numeri che avevamo ieri, grazie alla grande capacità delle strutture che stanno dando risposte utilizzando tutto quello che hanno". Il problema dei posti letto in terapia intensiva è al momento l'emergenza nell'emergenza per la Lombardia che si trova a fare i conti con un aumento quotidiano di pazienti, positivi al coronavirus, che necessitano di assistenza in quei reparti. La speranza per la tenuta del sistema sembra essere l'allestimento di altri 500 letti di Rianimazione in due padiglioni dell'ex Fiera Milano: "Sarebbe un polmone per noi, che adesso ci troviamo in difficoltà, ma anche per il resto del Paese se, Dio non voglia, l'epidemia dovesse diffondersi", le parole del presidente Fontana.

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