Il primario dell’ospedale di Codogno: “Posticipo la pensione per aiutare i malati di Coronavirus”
Il primario dell'ospedale di Codogno, dottor Giorgio Scanzi, era a un passo dalla pensione. L'avrebbe raggiunta il 29 febbraio prossimo, a fronte dell'emergenza per il Coronavirus ha deciso di rimandare il momento in cui avrebbe appeso il camice al chiodo a data da destinarsi. Così, è tornato operativo nello stesso ospedale dove è stato ricoverato in gravi condizioni M.M., il 38enne considerato il paziente uno.
Il primario dell'ospedale di Codogno: Non sono un eroe, faccio il mio lavoro
"Non sono un eroe", dice il dottor Scanzi all'Eco di Bergamo, sostenendo al contrario di essersi comportato come "ogni persona civile deve fare". Il 65enne originario di San Pellegrino, in provincia di Bergamo, ritiene di aver fatto solamente il suo lavoro, "al servizio dei malati". Quando è arrivata la notizia del primo caso, il dottor Scanzi si trovava in vacanza per esaurire i giorni di ferie prima di andare in pensione. Inizialmente, sarebbe dovuto rientrare solo un giorno, fare un punto della situazione, e passare il testimone a fine mese ma ha optato per un'altra scelta: restare. "Le mie origini bergamasche di vedono in questo", assicura Scanzi alludendo alla buona fama dei lavoratori orobici, anche se rivela che non si sarebbe immaginato di concludere la carriera con un'emergenza di tale portata. Certamente, una situazione del genere non era capitata e "non mi capiterà più", ha detto.
La virologa Ilaria Capua a Fanpage.it: Abbiamo diagnosticato di più e prima di altri Paesi europei
E mentre il Coronavirus provoca altri numerosi contagi, la virologa Ilaria Capura – in esclusiva su Fanpage.it – offre spunti di ottimismo. Specie a riguardo delle infezioni che si sono spanse da Codogno in quasi tutto il nord Italia. Scrive, la virologa: "Io sono convinta che diversi Paesi europei hanno casi di Coronavirus che verranno diagnosticati nei prossimi giorni. Nelle prossime settimane si chiarirà anche questo aspetto, così come l’effettiva estensione del contagio in Italia. Forse, molto banalmente, abbiamo diagnosticato di più e prima".