Il neonato ricoverato per Coronavirus a Bergamo è in buone condizioni
Sta bene il bimbo di poche settimane contagiato dal Coronavirus e ricoverato all'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Lo ha comunicato lo stesso ospedale lombardo in un bollettino nel quale la direzione dell'ospedale ha precisato che "le condizioni del piccolo ricoverato sono buone, respira spontaneamente e i parametri sono buoni e stabili". Il bimbo resta attualmente ricoverato in isolamento all'interno del reparto di Patologia neonatale del nosocomio bergamasco, dal momento che il tampone a cui è stato sottoposto ha confermato la positività al Covid-19.
Ieri la notizia del ricovero del piccolo aveva destato molta preoccupazione
La notizia del ricovero del bimbo era stata comunicata ieri dall'ospedale nel corso di una conferenza stampa per fare il punto sulla gestione dell'emergenza da Coronavirus nella struttura bergamasca e aveva destato molto scalpore, dal momento che più volte dall'inizio dell'emergenza si era detto che i bambini non risultavano particolarmente colpiti dal Covid-19. Fornendo dettagli sulle persone positive al virus e ricoverate nell'ospedale, i medici avevano spiegato: "Ci sono individui di età compresa tra i 50 e i 75 anni. Abbiamo anche un bambino di un anno in terapia intensiva, in prognosi riservata, e due giovani di 35 anni oltre a un anziano di 81 anni". In seguito, nel corso delle successive conferenze stampa di Regione Lombardia e della Protezione civile per fare il punto sui contagi, erano state diffuse notizie contrastanti sul sesso e sull'età del bimbo ricoverato. Il bambino risulta essere un maschietto di poche settimane di vita.
Preoccupano i contagi in provincia di Bergamo: si pensa a nuova zona rossa
Se le condizioni del bambino ricoverato a Bergamo costituiscono decisamente una bella notizia, altrettanto non si può dire per la frequenza dei casi di contagio nella Bergamasca. Dal consueto punto fatto dalla Regione Lombardia nella serata di ieri è emerso infatti come la Bergamasca, con 372 casi , abbia scalzato la provincia di Cremona dal secondo posto nella non invidiabile classifica sulla diffusione del contagio, dietro la provincia di Lodi in cui si trova il più importante focolaio italiano. La crescita dei casi nella Bergamasca è però superiore perfino al Lodigiano: nella sola giornata di ieri si sono registrati 129 nuovi contagi e in totale 13 decessi, concentrati per lo più nei comuni di Alzano Lombardo e Nembro. La situazione critica della Bergamasca potrebbe portare il governo a istituire, a breve, una nuova zona rossa come quella che comprende dieci comuni del Lodigiano: una misura drastica, ma necessaria, per cercare di contenere l'epidemia.