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Covid 19

Coronavirus, il monitoraggio dell’Iss: indice Rt sopra 1 in 6 regioni

Report settimanale di monitoraggio del ministero della Salute e Iss riferito al periodo 13-19 luglio. In 6 regioni Rt sopra 1, in 3 è a zero. “Il numero complessivo dei nuovi casi diagnosticati è molto basso”. Monito di Rezza: “Sottoporsi a quarantena se si viene da Paesi a rischio”
A cura di Biagio Chiariello
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Sono 6, come la scorsa settimana, le regioni in cui l'indice di contagio Rt è superiore a 1. Lo riferisce il monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute sull'epidemia di coronavirus Sars-CoV-2 in Italia, riferito al periodo 13-19 luglio. Si tratta di Veneto (1,18), Emilia Romagna (1,14), Piemonte (1,07), Liguria (1,06), Lazio (1,04) e Lombardia (1). Rispetto alla scorsa settimana, scende sotto 1 la Toscana (di pochissimo, 0,99), mentre va oltre la Liguria. Ci sono anche 3 regioni con Rt fermo a zero: Calabria, Molise e Puglia. Molto basse anche Basilicata (0,06), Valle d'Aosta (0,1), e poi Umbria (0,3) e Sardegna (0,32), mentre sfiorano quota 1 Campania (0,8) e Sicilia (0,88).

"Il numero dei contagi da coronavirus è stabile rispetto alla scorsa settimana e l'Rt nazionale è di poco inferiore a uno", fa sapere Giovanni Rezza, direttore della Prevenzione del ministero della Salute commentando i dati diffusi dalla cabina di regia Salute-Istituto superiore di sanità. Però "persistono diversi focolai di ampiezza variabile in quasi tutte le regioni italiane e molti di questi sono causati da persone che provengono da Paesi ad alta incidenza, il che rende la situazione in alcune regioni peggiore rispetto a quella di altre". Rezza predica quindi prudenza. E cioè: distanziamento sociale, uso delle mascherine, igiene personale". E appunto sottoporsi a quarantena "nel caso in cui si provenga da Paesi da alta incidenza" di casi positivi al coronavirus Sars-CoV-2.

In particolare nove regioni "hanno avuto un aumento nel numero di casi diagnosticati rispetto alla settimana precedente che non può essere attribuito unicamente ad un aumento di casi importati". Tuttavia in alcune di queste regioni, seppure in aumento, "il numero complessivo dei nuovi casi diagnosticati è molto basso (inferiore a 10 casi diagnosticati a settimana o con incidenza settimanale inferiore a 1/100.000)", e in nessuna "sono stati identificati segnali di sovraccarico dei servizi sanitari e i focolai presenti sono prontamente identificati ed indagati".

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