Il comico Maurizio Milani isolato a Codogno: “Mi spiace che l’ospedale venga denigrato”
Tra gli isolati a causa del Coronavirus a Codogno, "epicentro" del contagio c'è anche Maurizio Milani, comico, scrittore e attore teatrale, apparso in televisione in programmi come Che tempo che fa. In questi giorni è considerato la voce della zona rossa, che racconta con ironia la vita in quarantena sua e degli altri abitanti della città nel lodigiano. Ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano, ha spiegato, tra il serio e e il faceto la vita surreale nei giorni di emergenza Coronavirus:
Comincerò a scherzarci su quando sarà finita la cosa, adesso non riesco perché è un continuo avanti e indietro della Croce Rossa anche di notte. Avevo pensato in questo periodo di quarantena di sfruttare meglio il tempo prendendo ad esempio gli orecchioni che non ho mai preso da bambino. Questa storia a me ha già cambiato, perché io avevo già tante fobie, adesso ho anche la fobia di lavarmi le mani 25 volte al giorno. Inoltre mi è passata la compulsione di andare a giocare alle macchinette visto che i bar sono tutti chiusi. Non avendo più quella compulsione lì mi sono buttato sulla compulsione del lavaggio seriale delle mani. I primi giorni era difficoltoso fare approvvigionamento perché la gente, pensando di rimanere in casa dei mesi, faceva incetta di prodotti di prima necessità. Adesso c’è da aspettare un quarto d’ora per entrare nel supermercato perché si entra poco alla volta con le mascherine indossate. Mancano le sigarette. Io non fumo, ma c’è un mio amico che fuma e non può comprarle perché i tabaccai sono chiusi e i distributori automatici vuoti.
Maurizio Milani difende l'ospedale di Codogno
"Due domeniche fa sono venuti gli sbandieratori di La Spezia a fare il carnevale, sono stati qua 2-3 ore. Il prefetto di La Spezia li ha richiamati 3 giorni fa e messi in quarantena", continua Milani, convinto che da parte della autorità sanitarie locali la situazione sia stata gestita al meglio: "Si parte dal presupposto che tutti siano infetti. Non penso che tutti noi 50mila di Codogno abbiamo il virus. Probabilmente all’ospedale sono stati molto coscienziosi perché potevano nascondere tutto sotto il tappeto dicendo che quel ragazzo aveva la polmonite. Negli altri Paesi secondo me hanno fatto così perché sapevano che altrimenti sarebbe successo quello che sta succedendo da noi, cioè che crolla l’economia". Il comico sdrammatizza la delicata situazione, continuando a prendere le difese dell'ospedale della sua città:
Adesso in Danimarca uno è risultato positivo al Coronavirus e ha detto di essere stato a Codogno, ma noi qui di turisti non ne abbiamo, noi qui viviamo di agricoltura. A me sembra strano che i focolai siano qui e a Vo’, è un po’ come dire che in tutto l’universo la vita sulla Terra è solo a Codogno. Abbiamo vinto il biglietto della lotteria al contrario. L’ospedale di Codogno ha salvato la vita varie volte a mio padre, quando invece mi dicevano di portarlo a Milano. L’ospedale di Codogno è sempre stato un punto di eccellenza del territorio, mi dispiace che venga denigrato.
Chi è Maurizio Milani
Maurizio Milani, al secolo Carlo Barcellesi, è nato a Milano il 20 maggio 1961 e ha debuttato come comico al cabaret Zelig nel 1987. Ha partecipato a diverse trasmissioni televisive, come Su la testa! e Cielito lindo su Rai3, Scatafascio su Italia 1 e Che tempo che fa di Fabio Fazio tra il 2003 e il 2008. Nei suoi monologhi interpreta l'uomo di strada, cinico e disincantato, spesso impegnato in lavori poco onesti. Ha scritto diversi libri satirici, ha partecipato a spettacoli teatrali e scrive per Il Foglio e Libero.