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Coronavirus, il bollettino del 23 marzo spiegato: pochi tamponi, è presto per cantare vittoria

“Calano i contagi e i decessi, ma calano anche i tamponi”. Giovanni Forti, analista dati di YouTrend, commenta per noi i dati del bollettino diffuso dalla Protezione Civile. E avverte di non abbandonarsi a facili entusiasmi: “I dati cruciali sono quelli della seconda metà della settimana, quando i tamponi crescono: Lombardia, Emilia-Romagna e Piemonte rischiano di ripartire”.
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Due giorni successivi di calo della crescita. Dopo i numeri di domenica 22 marzo , anche il numero dei casi positivi Covid-19 in Italia di oggi, lunedì 23 marzo, fa segnare un rallentamento della crescita: 63927 contagiati (+4789 rispetto a ieri), di cui 7432 guariti (+408) e 6077 decessi (+601). Sono questi i numeri dell'ultimo bollettino dell'emergenza Coronavirus nel nostro Paese reso noto dal capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, nel corso del punto stampa giornaliero con il bilancio aggiornato dell'infezione.

“Aspettiamo a cantare vittoria: calano i contagi, ma calano anche i tamponi”: Giovanni Forti, 25 anni è studente di Economics all'Università di Pisa e alla Scuola Superiore Sant'Anna. Dal 2018 fa parte della redazione di YouTrend, dove si occupa della parte editoriale, dell'analisi dei dati e della produzione di data visualization e su YouTrend ha scritto diversi articoli sulla pandemia del Covid-19: “Negli ultimi tre giorni c’erano stati circa 25mila tamponi analizzati al giorno – spiega a Fanpage.it – mentre oggi abbiamo avuto l’esito di soli 17mila tamponi, il 28% dei quali positivo. Quindi è vero, abbiamo un numero di contagi giornalieri inferiore a quello di ieri e dell’altro ieri, ma a fronte di un basso numero di tamponi. Peraltro, il tasso di positivi per tamponi effettuati si è alzato e questo può significare alcune cose.

Cosa, ad esempio?

Ad esempio, in Lombardia il 53% dei tamponi ha dato esito positivo. E questo ci dice due cose:  la prima è che proprio in Lombardia è stato fatto un numero estremamente basso di tamponi, il 30% in meno di ieri, il 70% in meno rispetto a l'altro ieri. La seconda, è che se nei prossimi giorni aumentasse di nuovo il numero dei tamponi effettuati, i contagi in Lombardia potrebbero di nuovo crescere rispetto a ieri e oggi.

È solo la Lombardia il problema?

No, purtroppo. Dati simili li riscontriamo in Emilia-Romagna: anche qui è alto numero di dati positivi su tamponi. 1000 casi positivi su 3200 tamponi circa, sono un rapporto preoccupante.  Anche in Piemonte i tamponi sono stati pochi. Piano con gli entusiasmi.

Piano, però il numero dei decessi, anch’esso in calo, è un dato positivo.

Si, questo sì. Peraltro, non riscontriamo un calo così marcato come quello dei contagi, è forse lo possiamo leggere come un dato più realistico. Certo, anche in questo caso, che i decessi non si esauriscono ai morti in ospedale, purtroppo. Speriamo che anche questo stia accadendo meno.

Cosa accade nel resto d’Italia, invece?

Un’altra regione da osservare con interesse è il Lazio, con un incremento superiore al 18-19% che in quella fase assomiglia a una buona notizia. Ci sono casi puntuali, al sud, come Fondi nel Lazio, Ariano Irpino in Campania, Montebello Ionico in Calabria, ma per ora non c’è una diffusione a macchia d’olio nelle grandi città del Mezziogiorno. Anche questo è un dato positivo, ma è ancora presto e ormai sappiamo che la situazione può degenerare velocemente.

Cosa succederà nei prossimi giorni, quindi? Cosa possiamo aspettarci?

Noi abbiamo visto nei giorni scorsi che fra il lunedì e il martedì c’è sempre stato un netto calo dei tamponi. Domani sarà probabilmente un giorno di pochi tamponi, comparabile con quello di oggi, o ancora più basso e quindi potrebbe esserci un ulteriore ribasso dei casi. La seconda parte della settimana, nelle ultime due settimane, è stata sempre peggiore della prima parte. Per poter dire che abbiamo superato la fase più acuta, io aspetterei giovedì o venerdì.

 

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Francesco Cancellato è direttore responsabile del giornale online Fanpage.it e membro del board of directors dell'European Journalism Centre. Dal dicembre 2014 al settembre 2019 è stato direttore del quotidiano online Linkiesta.it. È autore di “Fattore G. Perché i tedeschi hanno ragione” (UBE, 2016), “Né sfruttati né bamboccioni. Risolvere la questione generazionale per salvare l’Italia” (Egea, 2018) e “Il Muro.15 storie dalla fine della guerra fredda” (Egea, 2019). Il suo ultimo libro è "Nel continente nero, la destra alla conquista dell'Europa" (Rizzoli, 2024).
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