L’assessore Gallera: “Contro il Coronavirus serve aiuto di tutti, altrimenti il sistema sanitario andrà in tilt”
Nel corso della consueta conferenza stampa quotidiana della Regione Lombardia per aggiornare i cittadini sull'emergenza Coronavirus, l'assessore al Welfare Giulio Gallera ha dichiarato che nella giornata di "domani, sabato 7 marzo, ci sarà un summit con gli esperti". In questo board, "porteremo le nostre valutazioni sui dati accumulati e le proiezioni di cosa possiamo aspettarci per capire qual è il suggerimento in merito a una prosecuzione o una mitigazione delle misure sinora adottate". Gallera ha poi annunciato che subito dopo ci sarà un incontro "con tutti i sindaci di comuni capoluogo per capire le loro riflessioni che noi porteremo al Governo".
Gallera: Se i cittadini non aiutano, il sistema sanitario può andare in tilt
L'obiettivo principale è "limitare la crescita dei pallini rossi della mappa contagi. Per fare questo è necessario che tutti adottino modalità oculate che evitino la diffusione del virus". Poi, l'appello più importante che vuole mirare a smuovere le coscienze dei cittadini: "Evitate gli assembramenti, riducete la vita sociale e cercate di stare a casa. Tutto ciò è fondamentale, altrimenti il sistema sanitario andrà in tilt se il virus continua a diffondersi. Resistiamo ma serve l'aiuto di tutti".
Grandi città: Non pensiamo a misure specifiche
Al termine della conferenza stampa, spazio alle domande dei cronisti presenti. "Se siamo oltre al termine "grosse concentrazioni" in alcune aree? La cartina dei contagi è sotto gli occhi di tutti – dice l'assessore -. In alcune aree ci sono sempre più contagi ma ciò significa che quel fenomeno è circoscritto". Poi, un appunto sulla frase "Preserviamo le grandi città": "Non abbiamo in mente, ad oggi, misure particolari per le grandi città. Leggevo di Milano in isolamento, non ha fondamento. Certo, dobbiamo evitare con l'aiuto dei cittadini che il contagio arrivi in maniera massiva nei grandi centri perché il sistema può risentirne".
Ricoveri in aumento: D'ora in poi combaceranno con i nuovi contagi
Sull'aumento esponenziale dei ricoveri ospedalieri da Coronavirus, Gallera puntualizza che "i tamponi sono fatti solo su chi accusa i sintomi dopo essersi recato in ospedale perché non stava bene. Chiaro che una volta trovati positivi vengano ospedalizzati e quindi ricoverati. D'ora in poi il numero dei nuovi contagi combacerà con quello dei nuovi ricoveri. Prima pensavamo di adattare due o tre ospedali per il Coronavirus, ora al contrario pensiamo di adattare pochi presidi alle patologie più importanti, come quella cardiovascolare".
Bergamo la seconda provincia più colpita: 623 casi, 86 in più di ieri
L'assessore Gallera ha poi evitato la domanda su quando si aspettano il picco di contagi e quanti potranno essere, rispondendo che "i dati serviranno per le riflessioni con gli esperti. Il nostro messaggio è: se non adottiamo atteggiamenti radicali, rischiamo che non ci sia un picco ma una costante crescita dei contagi". Poi, un focus sui contagi a Bergamo, la cui provincia è la seconda più colpita d'Italia dopo il Lodigiano: "I casi a Bergamo provincia sono 623 , 86 in più rispetto a ieri".
Una nuova zona rossa? Il Governo non ci ha fatto sapere nulla
In merito alla città orobica, Gallera ha sottolineato che "istituire delle zone rosse sono misure che hanno un senso quando c'è tempestività. Vero è che i numeri in provincia di Bergamo continuano a crescere e per questo condivido il pensiero del sindaco di Bergamo Giorgio Gori". La risposta arriva ad una domanda diretta circa la possibilità di isolare alcuni comuni della Bergamasca. A tal proposito, Gallera lancia una stoccata al Governo, reo di essersi preso troppo tempo prima di dare una risposta: "La richiesta al Governo è stata inoltrata tre giorni fa. Se fosse una risposta, avremmo quantomeno evitato l'incertezza (di cui i cittadini si lamentano, ndr). Più che prendere atto che siamo ancora senza risposte, non sappiamo che fare. Traete voi le vostre conclusioni (indirizzato ai giornalisti, ndr)".