Tornata a casa la moglie del “paziente 1” incinta all’ottavo mese: sta bene
È stata dimessa la moglie del cosiddetto "paziente 1", il 38enne di Codogno risultato la prima persona contagiata dal coronavirus: la donna, incinta e all'ottavo mese di gravidanza, sta bene ed è tornata a casa. Era ricoverata all'ospedale Sacco di Milano da dove è stata dimessa un paio di giorni fa. Era risultata positiva al coronavirus dopo che il marito Mattia, finito in Terapia Intensiva a causa di una polmonite, era risultato positivo proprio al Covid-19.
La donna finirà la quarantena a casa
Stando a quanto si apprende la donna, che è sempre stata asintomatica, dovrà comunque terminare il periodo di ‘quarantena'. Dall'ecografia a cui è stata sottoposta nell'ospedale milanese anche la bimba che porta in grembo sta bene. Anche il presidente della regione Lombardia Attilio Fontana ha voluto esprimere la propria gioia per la notizia: "La giornata si conclude con una bella notizia – ha scritto su Facebook il Governatore – la "paziente 2″, la donna ricoverata all’ospedale Sacco, in dolce attesa, è stata dimessa".
Il Paziente 1 è stabile e intubato
Quest'oggi nella consueta conferenza stampa in diretta dalla regione Lombardia l'assessore al Welfare Giulio Gallera che ha diffuso i numeri aggiornati sui contagi da coronavirus nella stessa Regione ha aggiornato anche sulle condizioni di salute del "paziente 1": l'uomo, si trova tutt'ora ricoverato nel reparto di Terapia Intensiva del policlinico San Matteo di Pavia ed "è intubato e stabile e viene curato con un cocktail di farmaci sperimentali". L'assessore non si è sbilanciato e ha si augurato che possano esserci presto risultati positivi.
Coronavirus, in Lombardia 1820 casi positivi
Intanto continua a crescere in maniera costante il numero dei casi di coronavirus in Lombardia. Oggi 4 marzo sono 1820 i positivi al tampone, di cui 877 ricoverati in ospedale, 209 in terapia intensiva, 411 in isolamento domiciliare. I deceduti salgono a 73. "Fortunatamente aumentano anche le persone dimesse che sono 250, un numero importante perché vuol dire che le persone guariscono", ha spiegato l'assessore al Welfare Giulio Gallera.