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Coronavirus, dg Asst Papa Giovanni: “Capacità espansiva arrivata all’ultimo miglio”

Il direttore generale dell’Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo spiega che il nosocomio orobico è ormai quasi incapace di allargare le proprie risorse. “Siamo all’ultimo miglio”, spiega la dottoressa Maria Beatrice Stasi all’Adnkronos. A Bergamo sono 80 i pazienti in terapia intensiva per Covid su un totale di circa 400 ricoverati per il contagio. Pesano anche le assenze del personale sanitario, motivo per cui l’esercito ha mandato in aiuto 27 medici e 4 infermieri.
A cura di Filippo M. Capra
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"La morte di Diego Bianco, il soccorritore del 118 (di 45 anni, ndr), è stato il momento più brutto da quando è iniziata l'emergenza Coronavirus". A dichiararlo è il direttore generale dell'Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo, la dottoressa Maria Beatrice Stasi. Il dg spiega che il giorno in cui Diego è scomparso, "è stato davvero critico".

La richiesta a Conte: Poter guardare oltre le 12 ore

Ciò avrebbe scaturito nella Stasi un moto di schiettezza che l'ha portata a chiedere, in collegamento telefonico, al primo ministro Giuseppe Conte, dotazioni per "guardare oltre le 12 ore perché la nostra capacità espansiva è arrivata all'ultimo miglio". Questo da casa sua, poiché anch'essa positiva al Coronavirus e quindi in isolamento. Le dotazioni di cui necessita l'ospedale di Bergamo devono poter bastare almeno sino a metà settimana perché al Papa Giovanni, dice la Stasi, è stato tutto un crescendo a partire dal 21 febbraio. Il Papa Giovanni ha gestito la situazione allestendo nuovi posti letto dedicati ai pazienti affetti da Covid, oltre a ricavare ulteriori postazioni in terapia intensiva, che è una delle più grandi d'Italia. Ad oggi, al Papa Giovanni, si contano 98 posti totali, 80 dei quali destinati a pazienti Covid. Come spiegato dalla Stasi, "oggi abbiamo oltre 400 posti per pazienti Covid e da un paio di giorni non ci allarghiamo più. La situazione è difficile, onestamente", ha detto il dg all'Adnkronos.

L'esercito ha mandato 27 medici e 4 infermieri in aiuto

Anche a livello di personale sanitario, la situazione è grave. Molti infermieri e medici sono rimasti contagiati dal virus, costretti quindi ad assentarsi dal lavoro. Sarebbero circa 400 gli assenti, comprendendo anche chi non si reca in ospedale per motivi diversi dal contagio del Covid. "Questo comincia ad essere un fattore critico", dice la Stasi. Per far fronte a questa emergenza, l'esercito ha mandato 27 medici e 4 infermieri militari, operativi già da questa mattina, lunedì 16 marzo, con dei corsi di aggiornamento al fine di "collocarli al meglio". "Gli aiuti del premier Conte – si legge da una nota ufficiale per bocca del dg Stasi – si sono concretizzati. Lo ringrazio, così come ringrazio il presidente Fontana e l'assessore Gallera".

Progettata un'autocisterna-serbatoio di ossigeno della capacità di 30mila litri

Intanto l'ospedale bergamasco ha progettato un'autocisterna-serbatoio di ossigeno liquido per aumentare la portata dell'ossigeno in tutta la struttura. L'impianto ha una capacità di circa 30mila litri. Ciò aiuterà il nosocomio, ma l'obiettivo principale resta quello di "avere più posti in terapia intensiva a livello regionale", spiega la dottoressa Stasi che ricorda come il Papa Giovanni abbia sempre accolto pazienti dall'estero e dal resto dell'Italia, ma che in questo momento ha bisogno di una mano tesa: "Siamo un grande ospedale e ci tengo a dirlo per le persone che vi lavorano – ha detto -. Stiamo chiedendo aiuto, se avremo una mano sapremo ricambiare in futuro", ha poi concluso.

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