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Covid 19

Coronavirus, dati Iss: l’età media dei casi scende intorno ai 40 anni

L’età media dei casi di Coronavirus diagnosticati nell’ultima settimana è intorno ai 40 anni: “Questo è in parte dovuto alle caratteristiche dei focolai che vedono un sempre minor coinvolgimento di persone anziane e in parte all’identificazione di casi asintomatici tramite screening in fasce di età più basse”, si legge nel report settimanale di monitoraggio del ministero della Salute e Istituto superiore sanità (Iss).
A cura di Susanna Picone
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Cambia ancora l'"identikit" dell'epidemia di Coronavirus in Italia, coi malati che sono sempre più giovani. L'età media dei casi diagnosticati nell'ultima settimana è intorno ai 40 anni secondo quanto emerge dal report settimanale del ministero della Salute e Istituto superiore sanità (Iss). "Questo – sottolinea il report settimanale di monitoraggio – è in parte dovuto alle caratteristiche dei focolai che vedono un sempre minor coinvolgimento di persone anziane e in parte all'identificazione di casi asintomatici tramite screening in fasce di età più basse" e "comporta un rischio più basso nel breve periodo di un possibile sovraccarico dei servizi sanitari". Nei mesi di marzo e aprile, i più duri della pandemia, l'età media dei contagiati era sopra i 60 anni.

Il numero di nuovi casi di infezione rimane nel complesso contenuto

Sebbene le misure di lockdown in Italia abbiano permesso un controllo efficace dell'infezione, "al momento siamo in una situazione di trasmissione stazionaria a livello nazionale in cui persiste una trasmissione diffusa del virus che, quando si verificano condizioni favorevoli, provoca focolai anche di dimensioni rilevanti, talvolta associati all'importazione di casi da Stati esteri", si legge ancora nelle conclusioni del report. Il numero di nuovi casi comunque "rimane nel complesso contenuto. Questo avviene – si legge ancora – grazie alle attività di testing-tracking-tracing che permettono di interrompere potenziali catene di trasmissione sul nascere. La riduzione nei tempi tra l'inizio dei sintomi e la diagnosi/isolamento permette una più tempestiva identificazione ed assistenza clinica delle persone che contraggono l'infezione".

In 6 regioni Rt sopra ad 1

L’indice di riproducibilità del virus rispetto alla scorsa settimana è leggermente calato sotto l’1: attualmente siamo sullo 0,95. Sei le Regioni italiane con un indice Rt superiore all’unità: Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Piemonte, Veneto. Le stime Rt tendono a fluttuare in alcune Regioni/PPAA in relazione alla comparsa di focolai che vengono successivamente contenuti. Seppur in diminuzione,  fa sapere però l'Iss, in alcune realtà continuano ad essere segnalati numeri di nuovi casi elevati. Questo deve invitare alla cautela in quanto denota che in alcune parti del Paese la circolazione del virus è ancora rilevante.

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