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Cosa è aperto e cosa è chiuso nelle Regioni colpite dall’emergenza Coronavirus

Cosa resta aperto e cosa invece è chiuso e vietato nelle regioni del Nord Italia colpite dall’emergenza Coronavirus? Dalla Lombardia al Piemonte, dal Veneto all’Emilia Romagna passando per il Trentino Alto Adige, la Liguria e il Friulia Venezia Giulia, ecco i negozi, gli uffici e le attività che vengono sospese nei giorni della quarantena.
A cura di Ida Artiaco
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Almeno quattro regioni del Nord Italia sono alle prese con l'emergenza Coronavirus. Tra Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Piemonte, il numero dei contagi ha superato quota 210, tra i quali si registrano anche quattro decessi. Una situazione preoccupante che ha spinto Governo e amministrazioni locali a varare una serie di misure per contenere il rischio di nuove infezioni. Tra queste, l'isolamento di interi comuni, ma anche la chiusura delle scuole e dei musei, dei pub e delle discoteche, di teatri e messe religiose, oltre alla sospensione delle lezioni e delle sedute di laurea nelle università e delle manifestazioni pubbliche, in primis quelle per il Carnevale. Tuttavia, alcuni luoghi, tra uffici pubblici e negozi di beni di prima necessità, restano aperti al pubblico. Restano inoltre aperte le frontiere, dopo le dichiarazioni ufficiali di Svizzera, Austria e Francia, per cui treni e aeroporti restano operativi. Ecco l'elenco regione per regione.

Lombardia

In Lombardia, che è la regione dove finora si è registrato il maggior numero di casi positivi al nuovo Coronaviurs, restano aperti i bar dalle ore 06:00 alle 18:00, i ristoranti e le pizzerie senza restrizioni, i negozi di alimentari e altre merci, tutti gli uffici comunali, i servizi sanitari (medici, farmacia, casa di riposo) sono sempre operativi. Restano aperte anche le piste da sci. Stando all'ordinanza regionale di contrasto al Coronavirus, sono chiuse fino al primo marzo compreso le scuole di tutti gli ordini e gradi, compresi gli asili nido, le biblioteche comunali al pubblico, sono cancellate le celebrazioni delle messe. I bar, locali notturni e qualsiasi altro esercizio di intrattenimento aperto al pubblico sono chiusi dalle ore 18 alle ore 6 per evitare assembramenti; per gli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali e dei mercati è disposta la chiusura nelle giornate di sabato e domenica, con eccezione dei punti di vendita di generi alimentari; infine per le manifestazioni fieristiche, si dispone la chiusura. Per quanto riguarda le aziende private, molte hanno adottato dei provvedimenti di contenimento, tra cui il telelavoro. Infine, la Procura di Milano, guidata da Francesco Greco, ha deciso di chiudere l'accesso al pubblico a tutti gli uffici e alle segreterie dei pm e di trasferire per i prossimi giorni le varie attività di interfaccia col pubblico, principalmente avvocati, online.

Veneto

Un provvedimento simile è stato adottato in Veneto, seconda regione per numero di casi positivi in Italia. A partire da oggi, lunedì 24 febbraio, restano aperti solo i negozi alimentari e di prima necessità e gli uffici pubblici, dunque anche gli uffici postali e quelli comunali. Sono invece chiuse le chiuse, i musei e gli altri luoghi di aggregazione, come cinema e teatri, tra cui La Fenice a Venezia, ma anche stop alle manifestazioni di ogni genere, stop alle gite scolastiche e alle messe. Solo a Vo' Euganeo, comune che fa registrare il maggior numero di casi positivi in Veneto, tra cui anche un decesso, è stata decisa anche la sospensione dello svolgimento delle attività lavorative per i lavoratori residenti nel comune sopraindicato, anche al di fuori dell'area indicata, ad esclusione di quelli che operano nei servizi essenziali.

Friuli Venezia Giulia

Misure di contenimento sono state messe in campo anche dal Friuli Venezia Giulia, dove tuttavia non c'è stato finora nessun caso conclamato. L'elenco di ciò che rimarrà chiuso da lunedì 24 febbraio a domenica 1 marzo è lungo: chiuse ancora una volta le scuole di ogni ordine e grado, sospese le attività didattiche all'università, così come quelle nei teatri, nei cinema, negli archivi, le biblioteche, le aule studio, i parchi e gli stadi. Sono sospesi tutti gli incontri sportivi. Non ci saranno neanche le messe. Piscine e palestre restano aperte ma non si possono svolgere gare. Aperti anche gli uffici pubblici e i negozi che si occupano della vendita di generi alimentari.

Liguria

In Liguria, stando a quanto deciso dalla task force regionale, restano aperti i cinema, ma non i teatri. "Sono attività commerciali che nel loro libero arbitrio possono decidere. Sarebbe stato illegale e incostituzionale fare distinguo tra attività", ha detto il governatore, Giovanni Toti. Resta inoltre la possibilità per ogni esercente privato di adottare misure precauzionali in totale autonomia. Lo stesso discorso vale per i negozi e i centri commerciali: tutti aperti, a meno che i titolari non decidano liberamente di chiudere. Lo stesso che accade in occasione delle allerte meteo. Per quanto riguarda le manifestazioni, ad esempio, sono permesse quelle su invito mentre sono sospese quelle a libero accesso. Aperte anche le palestre e le piscine, salvo differenti decisioni prese dai singoli gestori. Le chiese restano aperte ma sono sospese le messe e le altre celebrazioni.

Piemonte

In Piemonte, dove i casi positivi si sono fermati a tre, è stata disposta la chiusura di scuole e università, lo stop al famoso Carnevale di Ivrea e ad altre iniziative pubbliche per tutta la prossima settimana fino al primo marzo. In linea con quanto definito dagli atenei, l'Edisu sospenderà per una settimana, a partire dalla mezzanotte di oggi, i servizi mensa e le sale studio. Aperti gli uffici pubblici, dunque anche le poste, i supermercati e i negozi alimentari.

Emilia Romagna

Anche in Emilia Romagna fino al primo marzo è stata predisposta la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado e degli asili nido, e sospensione dell'attività didattica delle Università (lezioni, esami, sedute di laurea), di manifestazioni ed eventi e di ogni forma di aggregazione in luogo pubblico o privato, delle gite di istruzione e dei concorsi. Qui è vietata qualsiasi "forma di aggregazione in luogo pubblico o privato, anche di natura culturale, ludico, sportiva ecc, svolti sia in luoghi chiusi che aperti al pubblico". Restano chiusi i musei, ma sono invece le biblioteche. Inoltre, le udienze ordinarie sospese nei tribunali di Piacenza e Rimini, mentre l'attività prosegue in altri tribunali dell'Emilia-Romagna, pur con alcune precauzioni e prescrizioni. Per tutta la settimana a Piacenza non ci saranno le udienze ordinarie, ad eccezione di direttissime e convalide ed è disposto il divieto di accesso agli uffici a chiunque provenga o abbia residenza nei comuni dei focolai lombardi e veneti. Anche a Rimini stop alle udienze ordinarie e accesso ai locali. A Bologna, invece, il tribunale resta regolarmente aperto. Annullate le celebrazioni religiose.

Trentino Alto Adige

Per quanto riguarda il Trentino Alto Adige, tutte le scuole resteranno chiuse fino a martedì 25 febbraio, quindi anche gli asili nido, stop alle gite scolastiche e agli eventi sportivi al chiuso almeno per i prossimi tre giorni. Sì al carnevale, ma solo all'aperto. L'ordinanza non si occupa delle feste all'aperto (come le sfilate di Carnevale), che quindi non sono vietate. Ma molti sindaci ed organizzatori le stanno comunque annullando – ad esempio oggi non vi sarà la seconda sfilata di Arco. Aperti i negozi e gli uffici pubblici, tra cui quelli postali.

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