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Covid 19

Prima bambina positiva al Coronavirus in Italia: è una piccola di 4 anni di Castiglione d’Adda

Nella Zona Rossa il Sars-Cov-2 ha iniziato a diffondersi anche tra i più piccoli: una bambina di 4 anni di Castiglione d’Adda è stata contagiata dal coronavirus. La piccola ha contratto una lieve forma di influenza, ed è risultata positiva al tampone: il contagio potrebbe essere avvenuto proprio nell’ospedale di Codogno, focolaio d’Italia, quando era ricoverato il 38enne, risultato il primo caso nel Nord del Paese.
A cura di Annalisa Girardi
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Una bambina di 4 anni è stata contagiata dal coronavirus. Nella Zona Rossa il Sars-Cov-2 ha iniziato a diffondersi anche tra i più piccoli: la bimba infatti vive a Castiglione d'Adda, dove ora è confinata in casa. La piccola ha contratto una lieve forma di influenza, ed è risultata positiva al tampone. Lo riporta oggi il Corriere della Sera: sarebbe il caso più giovane riscontrato nel nostro Paese. Il contagio potrebbe essere avvenuto proprio nell'ospedale di Codogno, focolaio d'Italia, quando era ricoverato il 38enne, risultato il primo caso nel Nord del Paese. Al momento la bambina starebbe bene. Ieri altre quattro persone positive al test sono morte: il bilancio dei decessi in Italia al momento è di 11 persone, con 9 solo in Lombardia. Si tratta di persone in età avanzata e con condizioni di salute già compromesse. L'assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, ha smentito la notizia in diretta da Agorà su Rai Tre: "Per ora no, non ci risulta", ha risposto a una domanda sulla bambina contagiata. Il governatore regionale, Attilio Fontana, ha invece confermato la notizia. Affermando che il numero di contagi sia arrivato a 259, il presidente della Lombardia ha confermato che "per la prima volta sono coinvolti anche minori per cui l'infezione è più leggera", ribadendo che "non stiamo affrontando una pestilenza, ma una cosa poco più seria di una influenza".

A questa mattina, sono 11 le vittime risultate positive al test del coronavirus: si tratta sempre di casi di persone anziane e in stato di salute già compromessa. I contagi accertati sono invece 325, sparsi in nove diverse Regioni. I focolai maggiori rimangono in Lombardia e Veneto, in particolare nel Lodigiano e nel Comune di Vo', nel padovano. Sono queste le zone rosse d'Italia: qui migliaia di persone sono in quarantena e attività scolastiche, manifestazioni ed eventi sono stati sospesi. Nonostante questi territori da cui si pensa possa essere partita l'epidemia nel Paese siano stati praticamente blindati, ieri si sono registrati casi di contagio anche in Sicilia, in Toscana, in Liguria e in Trentino Alto Adige. Per alcuni tamponi effettuati, comunque, si attendono ancora le conferme da parte dell'Istituto Spallanzani di Roma. Le autorità cercano di rassicurare la popolazione, ma la preoccupazione, spesso mutata in psicosi, continua ad aumentare. Anche l'Organizzazione mondiale della sanità ha cercato di tranquillizzare rispetto al coronavirus,  e le istituzioni hanno sottolineato come "con le nuove misure nei prossimi giorni è atteso un effetto contenitivo della diffusione del virus e che il tasso di guarigione al momento è del 95 per cento".

Anche la virologa Ilaria Capua ha raccontato a Fanpage.it come il virus sia meno letale di quanto si pensasse: "Tanto più cresce il numero delle persone infette – o meglio: tanto più scopriamo casi pregressi e passati inosservati – tanto meglio è. Perché vuol dire che il numero degli infetti è maggiore di quanto pensavamo. E il potenziale letale del virus, molto minore. Se così è – quarta riflessione – vuol dire che la sua presenza, nelle scorse settimane, è stata nella stragrande maggioranza dei casi incapace di provocare una malattia degna di essere portata all’attenzione dei medici. Oppure, quando è stata portata all’attenzione dei medici italiani, è stata trattata dai medici italiani esattamente come è stata trattata dai medici cinesi. Cioè, hanno pensato che fosse influenza", ha spiegato.

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