Catania, il direttore di Malattie infettive del Cannizzaro: “Avremo morti”
"È chiaro che ci saranno delle mortalità e probabilmente avranno maggiore impatto su popolazioni fragili e mi riferisco soprattutto agli anziani". A dirlo è Carmelo Iacobelli, direttore del reparto di Malattie infettive dell'ospedale Cannizzaro di Catania che spiega come affrontare l'emergenza Coronavirus:"Ne usciremo un po' "ammacchiati" ma ne usciremo".
"Giovani, siate responsabili"
Riassume così l'appello rivolto a tutti i siciliani che rientrano nelle proprie città d'origine e a tutelare i propri nonni e anziani:"È giusto fare un appello a quanti si stanno mettendo in viaggio per tornare in Sicilia, siano responsabili questi giovani che rientrano, si mettano in quarantena e soprattutto evitino i contatti il più possibile in modo particolare con i nonni, che rappresentano una risorsa importante perché rischiano moltissimo da un contagio con soggetti giovani".
La grande paura
In merito all'esodo da parte di chi è "fuggito dal nord" il direttore ha detto:"È un esodo che in qualche modo è giustificato da tanti fattori. Primo di tutto la paura perché non c'è dubbio che questa epidemia si sta contrastando per la paura e direi forse anche di più, l'angoscia dell'infezione".
Come si prepara il sistema sanitario siciliano
"La Sicilia, rispetto a tutte le altre regioni d'Italia – ha detto il direttore – ha una rete infettivologica di tutto rispetto perché l'allora governo Musumeci, appena insediato, ritenne giusto mantenere la rete infettivologica integra e potenziare alcuni ospedali creando zone di isolamento che allora erano prevalentemente indirizzate verso la diagnosi e alla cura della tubercolosi, ma che oggi sono diventati importantissimi per la gestione di pazienti con infezione da Covid-19". Continua – "Il Cannizzaro ha un reparto di malattie infettive in cui la gestione dei pazienti altamente contagiosi è garantito attraverso una struttura che si articola attraverso un'area di alto isolamento e possiamo ipotizzare un eventuale incremento di posti letto da dedicare ai pazienti con infezione da SARS-CoV-2 che sicuramente aumenteranno e quindi rappresenteranno un'emergenza a cui il Cannizzaro è prontissimo"
Non si parla di focolaio
Non si parla di focolaio dice il medico:"I numeri di contagi ancora non giustifica una parola grossa come epidemia, è chiaro che però Catania è anche la città con
l'aeroporto più importante della Sicilia, con un enorme flusso di passeggeri in entrata e in uscita e questo probabilmente rappresenta un ulteriore elemento di rischio aggiuntivo sulla città dove ci sarà l'esodo verso il sud da parte di studenti e lavoratori del nord e sarà necessario per la città catanese conclude – uno stretto, rigido controllo e la tracciatura dei contatti che diventa fondamentale per limitare l'estensione dell'epidemia"